Succede solo in Italia

Il caso del paracadute per la B spiegato in modo semplice e chiaro

Il caso del paracadute per la B spiegato in modo semplice e chiaro
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Più le mandi giù e più si tiran su. Ah, i soldi! Che magari non faranno la felicità, non risolveranno ogni cosa, non cancelleranno una stagione col bianchetto, ma una retrocessione in Serie B, beh, quella la possono anche consolare. Tutta colpa del paracadute (qualcuno l'ha già ribattezzato "paradosso del paracadute", manco fosse un'invenzione di Zenone). Funziona così: c'è un totale di 60 milioni da spartire: 25 milioni vanno alla squadra che scende in B dopo essere stata nella massima serie per almeno 3 degli ultimi 4 anni, 15 nelle casse del club che ha militato in A per almeno 2 anni negli ultimi 3, 10 alle neopromosse che vanno giù. I restanti milioni andranno alla squadra più anziana, cioè quella che si è fatta più anni di onorato servizio nel massimo campionato. Bell'intrigo, insomma. Che non piace a nessuno. Vediamo perché.

 

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Domenica si giocano Palermo-Verona e Udinese-Carpi. Il triangolo no, nessuno l'aveva considerato. Né i dirigenti della Lega (che ad aprile hanno cambiato le leggi) né i club coinvolti nella lotta per restare in A. Se il Verona dovesse perdere a Palermo andrebbe in B con Carpi e Frosinone, che porterebbero a casa 10 milioni di euro ciascuna. Il resto sarebbe tutto del Verona. Quanto? Un bel gruzzolo: 25 milioni di euro subito, più altri 15 nei prossimi tre anni (sempre che non dovesse tornare in A prima). Ma c'è un caso numero due, ed è quello che sta facendo impazzire i dirigenti dei club. Eccolo: in B ci va il Palermo. Perché accada il Verona (già retrocesso) dovrebbe vincere contro i rosanero e il Carpi fare risultato a Udine. A quel punto il Frosinone prenderebbe 10 milioni. Il resto se lo spartirebbero Verona e Palermo, 25 a testa, visto che hanno giocato in A almeno tre delle ultime quattro stagioni. Il Palermo assorbirebbe quindici milioni in più del Carpi e il Verona, a quel punto, non potrebbe contare sul bonus per le stagioni seguenti. La polemica è tutta qui: al Verona converrebbe perdere, dando la salvezza al Palermo e garantendosi il tesoretto delle prossime stagioni.

 

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Queste cose la facciamo solo in Italia. In Premier pagano di più e meglio. Ogni club retrocesso quest'anno percepisce, per quattro anni, 65 milioni di sterline (90 milioni di euro) in caso di mancato ritorno nel massimo campionato. Soldi a parte, non c'è nessun legame tra un club e l'altro. Solo una progressività legata all'anzianità di permanenza nella Premier League. Un sistema lineare e semplice, che mette sempre d'accordo tutti. Chi scende in Championship ha fin qui ricevuto 25 milioni di sterline (30 milioni di euro) il primo anno, 20 (25 in euro) il secondo e 10 (12,5 in euro) il terzo e il quarto. I versamenti si interrompono in caso di ritorno in Premier, naturalmente. Da questa stagione il pagamento sarà in tre anni (e non in quattro), che si ridurrà alle prime due rate in caso di retrocessione di una società appena promossa come nel caso di Carpi e Frosinone. In fondo la matematica non è mai un'opinione.

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