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Il Cda di Ubi continua a opporsi all'acquisizione di Intesa (e Massiah pensa alle dimissioni)

Dopo la riunione di ieri un nuovo comunicato ha definito «non conveniente» l'offerta di Ca' de Sass nonostante il premio in denaro. Intanto Il Messaggero rivela che l'ad vorrebbe lasciare in caso di successo dell'operazione

Il Cda di Ubi continua a opporsi all'acquisizione di Intesa (e Massiah pensa alle dimissioni)
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«Gli elementi di novità emersi dall’analisi del comunicato di aumento del corrispettivo e del supplemento al prospetto e rappresentati esclusivamente dal rilascio dell’autorizzazione Antitrust e dalla previsione della componente in denaro, non sono tali da far superare tutte le considerazioni conclusive espresse dal Cda di Ubi nel comunicato dell’emittente»: così il Consiglio di amministrazione dell'istituto bergamasco-bresciano, in un comunicato pubblicato nella tarda serata di ieri (23 luglio), ha confermato il proprio "no" all'Ops lanciata di Intesa, ritenendo che, nonostante l'aggiunta del premio cash, sia ancora troppo bassa.

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Victor Massiah, ad di Ubi Banca

Sinceramente, c'erano pochi dubbi al riguardo. Il board di Ubi non ha mai cambiato posizione al riguardo e il Cda di ieri (nel quale non era presente Gussalli Beretta, unico azionista bresciano, membro del Car, al momento ancora sul "no" all'adesione ma, secondo diverse voci, intenzionato a cedere a Intesa) ha dunque semplicemente rimarcato la propria opinione al riguardo. Va detto che alla chiusura della Borsa del 23 luglio, le adesioni hanno toccato quota 26,4 per cento: perché l'operazione si concluda con successo totale, dunque, a Intesa mancherebbe ancora il quaranta per cento circa di adesioni degli azionisti di Ubi. Secondo gli esperti, la fatidica quota del 66,67 per cento dovrebbe essere raggiunta entro il giorno della chiusura del periodo di adesione, fissata per il 28 luglio. Una proiezione di massima dava comunque Intesa sopra il sessanta per cento.

Nel frattempo, Il Messagero ha rivelato che, secondo alcune indiscrezioni, l'ad di Ubi Victor Massiah sarebbe pronto alle dimissioni nel caso in cui l'operazione vada in porto. Nel caso in cui ciò accadesse, non avanzerebbe richiesta di alcun bonus di buonuscita.

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