Dalle università del North Carolina

Addio aghi, arriva il cerotto smart Una cosa bella per tutti i diabetici

Addio aghi, arriva il cerotto smart Una cosa bella per tutti i diabetici
Pubblicato:

Cento microaghi contenenti insulina, sottili quanto un pelo, dunque indolori, racchiusi in un cerotto molto piccolo e sottile come una moneta. È questo lo strumento super innovativo, al momento ancora in fase sperimentale, che potrà sostituirsi nel prossimo futuro alle tradizionali punture di insulina, oggi impiegate nel trattamento del diabete di tipo 1.

Un cerotto high-tech. La rivoluzione è in corso, quasi dietro l’angolo. Un cerotto high-tech, pressoché invisibile anche sotto un abito femminile estivo o leggero, promette di archiviare da qui a poco aghi, siringhe e fialette. E persino la misurazione periodica della glicemia. Praticità, velocità, facilità d’uso sono caratteristiche apprezzabili in un farmaco e rispettate anche in questo patch che si applica sulla pelle come un qualsiasi altro cerotto.

 

 524039a-f1

 

Accresciute però in questa tecnologia anche da un tocco di intelligenza, che, nel dosaggio di sostanze delicate e importanti come l’insulina, può fare la differenza. Il cerotto insulinico pare infatti in grado di rilevare i livelli di insulina presenti nel sangue e decidere quindi il momento esatto in cui rilasciare l’ormone, quello più adeguato o quello in cui un’inavvertenza o una dimenticanza umana potrebbero mandare in tilt l’intero organismo. Insomma, il patch migliorerebbe pure la qualità della vita dei tanti diabetici, rendendola anche più sicura e protetta da inutili rischi.

La progettazione del cerotto. Escogitare questo sistema iniettante, messo a punto da una squadra di ricercatori americani della North Carolina State University e della University of North Carolina (hanno spiegato la loro idea sulla rivista Pnas) pare essere stato relativamente semplice. Agli scienziati è bastato studiare il corpo umano, trovando ispirazione nel pancreas e in particolare nelle sue cellule beta, quelle deputate proprio al rilascio dell'insulina.

Questa sostanza organicamente è contenuta in alcune vescicole del tutto simili a dei piccoli sacchetti e, sullo stesso principio, gli studiosi americani hanno ideato delle minuscole sacche sintetiche (ovvero i microaghi abbastanza duri da bucare la pelle senza tuttavia far male) realizzate con acido ialuronico e nitroimidazolo, due sostanze già impiegate in medicina per svariati usi, che hanno poi riempito con insulina e un enzima sensibile al glucosio. Proprio in questo enzima sta tutta la strategia decisionale e la capacità di definire i livelli di zucchero, liberare l’ormone quando i parametri soglia del glucosio sono al limite, riportandoli così entro livelli accettabili e privi di rischi per la salute.

 

 

Quando arriva? Sembra sicuro ed efficace, molto più dell’insulina iniettata e capace di tenere sotto controllo i valori di zucchero nel sangue per un massimo di nove ore: sono queste le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori dopo avere sperimentato il cerotto, in laboratorio, su un gruppo di topolini-cavie affetti da diabete di tipo 1. Le premesse, dunque, sembrano esserci tutte, ma è ancora troppo presto per dire se questo dispositivo potrà essere efficace anche sull’uomo e prospettarsi come valida alternativa al trattamento insulinico tradizionale via puntura.

Con l’obiettivo di mettere la tecnologia insulinica presto in commercio, gli americani puntano ora a realizzare un patch con materiali non tossici e biocompatibili (dunque anallergico), che possa essere applicato e sostituto dopo pochi giorni, ma soprattutto modulabile. Ovvero con la possibilità di rilasciare insulina in modo personalizzato, in funzione del peso e della sensibilità all’ormone della persona cui è destinato.  Più che intelligente, verrebbe da dire geniale.

Seguici sui nostri canali