ricordo delle vittime

Il commovente discorso del sindaco di Nembro davanti a più di mille persone

La sua voce si è rotta più volte per l’emozione, rinfrancata dall'applauso del pubblico, e le sue parole hanno toccato i cuori dei presenti alla messa di ricordo dei 188 defunti nembresi. Ognuno di loro è stato degnamente ricordato e onorato da un rintocco di campana

Il commovente discorso del sindaco di Nembro davanti a più di mille persone
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di Elena Conti

«Se sapremo salvaguardare la ricchezza della nostra umanità, se sapremo mantenerci fedeli ai sentimenti che abbiamo ritrovato, se non dimenticheremo ciò che abbiamo scoperto nella tragedia, allora porteremo con noi le persone che oggi non ci sono più, ricorderemo i loro nomi, non dimenticheremo i loro volti e ciò che hanno rappresentato per ognuno di noi. Saremo con loro e loro saranno con noi».

Così si è concluso il lungo e commovente discorso del sindaco Claudio Cancelli di ieri sera. La sua voce si è rotta più volte per l’emozione, rinfrancata dall'applauso del pubblico, e le sue parole hanno toccato i cuori delle oltre mille persone presenti alla messa di ricordo dei 188 defunti nembresi. Una cerimonia presenziata da tante autorità della Provincia e della Regione, dall'amministrazione, dai sindaci dei paesi vicini, dai sacerdoti nativi, dalle forze dell’ordine, dai volontari e dai tantissimi parenti, amici e conoscenti di chi oggi non c’è più.

Ognuno di loro è stato degnamente ricordato e onorato da uno dei 188 rintocchi della campana suonata dalla Federazione Campanari Bergamaschi. I sacerdoti nembresi hanno pronunciato una lista interminabile di padri, madri, figli, nonni, amici. «Per molte settimane, a Nembro, le campane non hanno suonato - ha spiegato l’arciprete plebano don Antonio Guarnieri -, sarebbe stato sconvolgente per tutta la popolazione, già duramente provata dal suono delle sirene delle ambulanze. Ora è il momento di farle suonare di nuovo. Come a dire, anche per te, che oggi non sei più con noi, c’è il suono della campana. Nessuno sarà dimenticato».

Alla celebrazione cristiana è seguita una preghiera in arabo per i defunti di religione musulmana. È intervenuto anche Gianfranco Gafforelli, presidente della Provincia di Bergamo, elogiando il coraggio e la forza dei nembresi e del loro sindaco. Il quale, poi, ha lasciato tutti con il fiato sospeso.

Il servizio completo nell'edizione di PrimaBergamo in uscita venerdì 25 giugno

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