Violenza

Il compagno cerca di strangolarla, ma lei scappa: «Non aspettate che la situazione degeneri»

La donna era già stata aggredita più volte e mandata all'ospedale. Dopo l'episodio di fine aprile ha deciso di denunciare l'uomo

Il compagno cerca di strangolarla, ma lei scappa: «Non aspettate che la situazione degeneri»
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Ha iniziato sbraitandole contro, poi è passato alla raffica di pugni du tutto il corpo e infine è arrivato a cercare di strangolarla con un cavo, ma lei, la sua compagna, è riuscita a scappare. È salita sull'auto, ha provato a chiamare i carabinieri, ma la paura le ha bloccato le parole in bocca. Ha raggiunto l'abitazione del fratello di lui e di sua moglie, dove si è rivolta per chiedere aiuto. Vedendola ferita e sanguinante, la coppia l’ha soccorsa e ha poi allertato i carabinieri. Sul posto è giunta anche un'ambulanza che ha condotto la donna al Pronto soccorso di Treviglio, dove le sono state riscontrate diverse lesioni in tutto il corpo.

La denuncia dopo il tentato strangolamento

È questa la storia di una cinquantenne di Treviglio che da tre anni subiva le violenze e le manipolazioni del compagno, suo coetaneo. «Da quel giorno ho deciso di dire basta  - ha raccontato la donna ai colleghi di Prima Treviglio - Basta alle umiliazioni e agli insulti. Basta ai pugni e ai lividi. A causa sua ho perso tutto: le amicizie, il lavoro, ma soprattutto la serenità».

«Devo rimettere in ordine la mia vita»

Dopo l'episodio del tentato strangolamento, avvenuto nell'azienda della quale lui è proprietario e dove lei lavorava, lo ha denunciato e ora, in attesa che si concludano le indagini, l'uomo ha l’obbligo di starle a un chilometro di distanza. Tuttavia, la donna ammette: «Vivo costantemente nel terrore di incontrarlo sulla mia strada. Devo rimettere in ordine la mia vita: sono senza lavoro e a breve dovrò anche cambiare casa, ma almeno ora posso tornare a vivere».

Appartenevo a lui

La loro relazione era iniziata nel 2020, ma dopo i primi mesi di tranquillità, sono arrivate presto le violenze: «Prima mi ha fatto terra bruciata attorno, per farmi capire che io appartenevo a lui. Mi ha manipolato. Poi ha cominciato con le offese e gli insulti - spiega la donna -. Da lì è passato agli spintoni e infine alle botte vere e proprie. Già due volte ero finita in ospedale prima dell'ultimo episodio e ogni volta mentivo con i medici, dicendo che ero caduta».

Le due aggressioni precedenti

Il primo episodio risale all'aprile 2021, quando l’ormai ex compagno, le fece sbattere il viso contro lo stipite di una porta provocandole una profonda ferita alla fronte, per cui erano stati necessari dei punti di sutura. Nel novembre del 2022, invece, dopo averla violentemente picchiata, le aveva puntato alla gola un coccio di bottiglia, provocandole un taglio al mento.

L'aiuto della Casa delle Donne

Nel marzo del 2022, l'aveva sbattuta contro un muro, causandole un grosso ematoma a un braccio. La donna ha capito in quel momento che la situazione stesse degenerando e si è rivolta alla Casa delle Donne di Treviglio, un centro che aiuta le vittime della violenza domestica e al quale è possibile rivolgersi chiamando il numero 1522, gratuito e attivo 24 h su 24. Spiega: «Cercavo un aiuto psicologico, perché ancora mi illudevo di poter salvare la mia relazione. Invece la situazione è precipitata. Ora sono ancora assistita da loro e mi stanno fornendo supporto legale».

«Non aspettate di vedere la morte in faccia»

La donna non imaginava quindi che il suo compagno sarebbe mai arrivato a tanto e, pur essendo già in contatto con la Casa delle Donne, aveva deciso di non denunciarlo, almeno fino a quando a fine aprile l'uomo è arrivato quasi a strangolarla. Proprio per questo, ora esorta: «Denunciate o quantomeno fatevi aiutare. Non aspettate che la situazione degeneri: alle prime avvisaglie rivolgetevi a un centro antiviolenza. Soprattutto non arrivate al punto di vedere la morte in faccia, come è successo a me».

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