Il contagio colpa degli allevamenti? Confagricoltura risponde alle accuse di Confindustria
Antonio Boselli, presidente regionale degli agricoltori e allevatori, ribatte alle affermazioni rilasciate al sito TPI dal numero uno degli industriali lombardi

Comprensibilmente, non l'hanno presa benissimo gli allevatori lombardi. L'accusa di essere stati loro, con i loro animali, a "facilitare" il contagio da Coronavirus in Lombardia (e in particolare in Bergamasca) mossa dal numero uno di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, in un'intervista a TPI ha provocato la comprensibile reazione di Confagricoltura. Anche perché le dichiarazioni di Bonometti sono prive di alcuna evidenza scientifica.
«Siamo molto stupiti – commenta Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia – da chi, in un momento difficile come questo, perde il proprio tempo ad alimentare polemiche sterili: siamo ancora in piena emergenza sanitaria, abbiamo di fronte a noi una crisi economica gravissima, non sappiamo ancora come gestiremo le prossime settimane in assenza di adeguate forniture di dispositivi di protezione individuale e di test sugli anticorpi. In questo quadro, rilanciare ipotesi non provate non solo è fuori luogo ma anche completamente inutile. Peraltro, nelle riunioni operative che sono state fatte a livello provinciale e regionale, il mondo degli allevatori non si è mai opposto alla creazione di zone rosse di sicurezza per evitare la diffusione del contagio e si è sempre adeguato scrupolosamente alle normative che sono state di volta in volta emanate, proseguendo ancora oggi nello svolgimento del proprio lavoro, nonostante le numerose difficoltà. Siamo sempre in prima linea per produrre un cibo sano e sicuro per tutti».