L'imprevisto dietrofront di Maran Retroscena di un'amara beffa

È successo quello che nessuno si aspettava: Maran resta al Chievo e l’Atalanta, dopo aver perso praticamente un mese ad attendere il mister trentino, adesso deve accelerare la ricerca di un nuovo allenatore per la prossima stagione. Nulla di catastrofico o di irreparabile, da quasi 109 anni la Dea ha un allenatore in panchina e non sarà il dietrofront di Maran a destabilizzare l’ambiente. È innegabile, tuttavia, che la situazione attuale non piaccia a nessuno e che qualche errore sia stato commesso: ci si è fidati della parola del tecnico clivense che alla fine, senza prolungamenti e senza ritocchi di stipendio, ha deciso di restare a Verona.
Campedelli non ha mollato, Maran aspetta una big. Che l’incontro in programma mercoledì 1 giugno fosse decisivo ormai si sapeva. Nelle ultime ore, in tanti avevano ipotizzato che non ci fossero alternative al passaggio di Maran all’Atalanta. Il tecnico trentino, da almeno 3 settimane, aveva parlato con il presidente Campedelli e il direttore sportivo Nember senza mezzi termini: l’obiettivo era lasciare il Chievo. Prima del tecnico, anche il suo agente Cosentino aveva più volte ribadito la volontà di lasciare la piazza veronese da parte del suo assistito. Le intenzioni erano chiare al Chievo, all’Atalanta e pure allo staff di Maran.
Dopo l’incontro di Campedelli con Luca Percassi avvenuto lo scorso venerdì a Veronello, l’Atalanta aveva sostanzialmente accettato l’ingaggio del portiere Bizzarri come richiesto dal Chievo e tutti erano ormai convinti che non ci fossero più ostacoli. Il presidente del Chievo, però, ha tenuto duro e Maran invece di arrivare ad una rottura definitiva (magari presentando le dimissioni) ha tentennato e alla fine ha deciso di restare a Verona rispettando il contratto in scadenza nel 2018.
L’Atalanta era arrivata ad offrire uno stipendio più alto (qualcuno parla di circa 800mila euro contro i 400mila attuali) per ben 4 anni: perché Maran non ha forzato la mano fino in fondo? L’unica spiegazione plausibile, avallata da colleghi che lavorano sulle rive dell’Adige, è che il tecnico trentino aspetti una big. Poteva essere la Fiorentina, poteva essere il Sassuolo e chissà quale sarà, di certo non l’Atalanta.
Mercoledì pomeriggio Campedelli e Maran si sono visti nella sede del Chievo per una mezz’ora scarsa, segno evidente di come il tecnico avesse già deciso di non andare via. E pazienza se la società dovrà cedere ugualmente Bizzarri per far posto a Sorrentino, voluto dal presidente ma non dalla piazza. Maran dunque resta al Chievo perché aspetta una soluzione migliore rispetto all’Atalanta: ai dirigenti orobici il suo profilo piaceva molto, ma se non si è convinti è meglio evitare il matrimonio e pensare ad altre soluzioni.
Sartori e il Chievo: due sberle in pochi mesi. In attesa di capire chi sarà il prossimo allenatore dell’Atalanta, l’epilogo della vicenda Maran mette al centro delle critiche l’operato del direttore tecnico Giovani Sartori. Da più parti, sui social e nei commenti dei tifosi, il fronte è compatto: a gennaio è stato seguito per settimane Paloschi, che poi è andato in Inghilterra, adesso c’è stato un dietrofront clamoroso di Maran e due grossi indizi fanno una prova è meglio prendere atto: con il Chievo, gli affari non sono né semplici né facili. Meglio lasciar perdere.
C’è da scommettere che a Verona sia Campedelli che Nember si stiano fregando le mani per lo scherzetto giocato a Sartori e all’Atalanta. Per la società nerazzurra c’è tutto il tempo di recuperare e lo stesso direttore tecnico avrà modo di rifarsi sul mercato, ma la sensazione di beffa che lascia questa vicenda non è affatto piacevole. Serviranno un paio di colpi alla de Roon e un buon mister in panchina per dimenticare in fretta questo incidente di percorso.
Nuovo mister tra lunedì e martedì: corsa Pioli-Gasperini-Giampaolo? Ora l’Atalanta deve fare in fretta e chiudere al più presto con una delle soluzioni alternative. Il primo nome della lista è quello di Gasperini e pare che nei giorni scorsi i dirigenti orobici, visti i tentennamenti sulla sponda veronese, abbiano già avuto un primo incontro con l’ex mister del Genoa. Il profilo di Gasperini è molto diverso rispetto a quello di Maran: sergente di ferro, schiera quasi sempre 3-4-3 e il suo ingaggio è oltre il milione, tuttavia è indubbio che un suo arrivo possa essere importante sia per i risultati che per la piazza.
Un'altra pista da non escludere potrebbe essere Pioli, sotto contratto con la Lazio, con la quale nel campionato appena concluso ha raggiunto la qualificazione ai preliminari di Champions. Lotito vorrebbe liberarsene e, anche se guadagna più di Gasperini, il presidente dei capitolini potrebbe partecipare al pagamento di una parte di stipendio. Pioli ha rifiutato la destinazione Anderlecht, sarebbe volentieri tornato al Chievo.
Possibile anche la scelta di Giampaolo, libero dall’Empoli. Molto più defilata, invece, la candidatura di Del Neri, che è rimasto senza il suo preparatore De Bellis, passato prima al Catania poi al Chievo proprio con Maran. Infine, non trovano per ora riscontri le voci su Corini e Ballardini, ma a questo punto tutti gli spifferi meritano attenzione. E Reja? Dopo quindici giorni in naftalina, il tecnico goriziano quasi certamente non accetterà di restare, lo aspetta una nuova esperienza con la Slovenia o in qualche club europeo che gioca in Champions League.