Il mezzo chilo di hashish sequestrato dalla Locale e il ladro incastrato da un selfie
Un 29enne ha cercato di liberarsi della droga in via Autostrada, ma è stato colto in flagrante. Un ladro 42enne immortalato in uno scatto
Sequestrato quasi mezzo chilo di hashish dalla Polizia locale di Bergamo: a finire in manette ieri (lunedì 3 luglio) è stato N. O., 29enne che gli agenti hanno deciso di seguire in via Autostrada, dopo averlo visto aggirarsi in zona in modo sospetto, sorprendendolo nell'atto di liberarsi della droga.
Le dosi di hashish gettate nell'erba
Quando infatti il sospettato si è accorto che lo stavano pedinando, ha prima cercato di allontanarsi in tutta fretta, poi ha cercato di nascondere la merce che trasportava in mezzo all'erba alta, vicino al cantiere in concomitanza della rotonda del supermercato Coop. Stava tentando di nascondere degli involucri pieni della sostanza stupefacente, già confezionati e pronti allo spaccio, del peso totale di 486 grammi.
Le forze dell'ordine lo hanno raggiunto e, grazie all'aiuto del cane antidroga, hanno recuperato la merce illegale. L'individuo è stato arrestato e, nella mattinata di oggi, sottoposto al processo per direttissima, che ha stabilito per lui il divieto di dimora a Bergamo e in tutta la provincia.
Il commento dell'assessore e della comandante
«Proprio ieri sera – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi - siamo stati nel quartiere per incontrare i cittadini: è emerso che la Malpensata è uno dei quartieri in cui l’attenzione è più alta tra quelli della nostra città e l’intervento di ieri dimostra, secondo me, il lavoro che si sta facendo nella tutela del quartiere e nel contrasto dello spaccio delle sostanze stupefacenti».
A commentare la vicenda anche la comandante Gabriella Messina, che ha ricordato come «gli sforzi da parte del Comando continuano nella lotta allo spaccio, soprattutto in quelle aree oggetto di segnalazioni da parte dei nostri cittadini».
Incastrato da un selfie
Il 29enne non è stato però l'unico a essere condotto in cella nella scorsa giornata: lo stesso provvedimento lo si è applicato nel pomeriggio per F. A., cittadino straniero classe 1981, con numerosi precedenti penali e destinatario di sorveglianza speciale per due anni, fermato da una volante della Polizia di Stato in via Bono.
La Centrale aveva ricevuto una chiamata da parte del marito di una signora, alla quale era stata rubata la borsa, che aveva descritto vestiti e fattezze del colpevole. Un paio d'ore prima, la moglie con lui e i tre figli si era messa in posa per fare un selfie, ricordo della partenza per le vacanze. Aveva appoggiato la sua borsa, che conteneva denaro e monili d'oro, oltre ai documenti di viaggio, su una banchina di cemento vicino al parcheggio per biciclette di piazzale Marconi. Il soggetto, approfittando del momento di distrazione della famiglia, se n'era impadronito allontanandosi subito dopo.
Come hanno fatto allora a scoprire che era stato lui? Senza accorgersene, il malvivente era rimasto immortalato nello scatto, per cui gli agenti, grazie alla descrizione dell'uomo e alla prova fotografica, lo hanno identificato e arrestato. Il provvedimento è stato convalidato oggi per direttissima, con l'applicazione degli arresti domiciliari.