il riconoscimento

Il mondo del lavoro ringrazia il personale sanitario del Papa Giovanni con una targa

Il mondo del lavoro ringrazia il personale sanitario del Papa Giovanni con una targa
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«Agli operatori del Papa Giovanni XXIII in rappresentanza di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori del nostro territorio. Grazie». È la scritta impressa nella targa in alluminio donata nella giornata di mercoledì 27 maggio dalla Cgil, Cisl e Uil all’ospedale Papa Giovanni XXIII come simbolo dell’impegno nella lotta al Covid-19 in Italia.

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La targa è stata donata come segno di apprezzamento e di riconoscenza da parte di tutto il mondo del lavoro verso gli operatori del Papa Giovanni XXIII che hanno curato oltre 2 mila pazienti. La consegna doveva avvenire il Primo maggio, ma il lockdown non lo ha reso possibile.

«Questa emergenza ha messo in luce ancora una volta come la spina dorsale e il cuore pulsante di questa azienda sia costituito da operatori mossi dal senso del dovere e trascinati da un clima di coesione e di solidarietà con pochi eguali in altre realtà – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Questa azienda è fatta di gente straordinaria, non solo dal punto di vista clinico e scientifico, ma anche dal punto di vista umano e organizzativo. Qualità che ci hanno consentito di essere sempre un passo avanti al virus. Apprezzo particolarmente questa iniziativa perché densa di significato per tutti i lavoratori di questa azienda e anche delle tante ditte esterne che ci hanno consentito di continuare a lavorare al meglio, anche nei giorni più difficili».

La rappresentanza sindacale presente all’incontro era costituita dai segretari Gianni Peracchi (Cgil), Francesco Corna (Cisl) e Angelo Nozza (Uil), accompagnati da Mario Gatti della Cisl, Giacomo Ricciardi della Uil e da Miriam Milesi coordinatrice della Rsu dell’azienda ospedaliera. Particolare apprezzamento è stato espresso alla capacità dimostrata dal Papa Giovanni XXIII di adattarsi rapidamente all’evolversi della situazione e al sacrificio, anche personale e familiare, dei suoi operatori.

«Questa triste vicenda ha messo in evidenza che sono le persone a fare la differenza – ha sottolineato Gianni Peracchi -. La targa vuole esprimere la vicinanza di tutte le categorie di lavoratori agli operatori dell’ospedale, simbolo della resistenza bergamasca».

«Al Papa Giovanni è stato raggiunto l’apice italiano di un’emergenza sanitaria senza precedenti – ha proseguito Francesco Corna -. Questo gesto vuole esprimere vicinanza e riconoscenza, in particolare verso i lavoratori impiegati nelle mansioni più umili, che in tutta Italia hanno tenuto in pieni un Paese in difficoltà, ostaggio della paura e dell’incertezza».

Dello stesso avviso Angelo Nozza che ha definito il Papa Giovanni «il simbolo della Bergamo che resiste, come tutti i lavoratori dei servizi essenziali e dei lavori più umili che hanno consentito al Paese di non fermarsi».

All’incontro erano presenti, oltre alla dottoressa Stasi, anche il direttore sanitario Fabio Pezzoli, il direttore amministrativo Monica Anna Fumagalli, il direttore socio sanitario Fabrizio Limonta, e, in rappresentanza rispettivamente dei medici e di tutti i professionisti sanitari Alessandro Rambaldi, direttore del dipartimento di oncologia ed ematologia, e Simonetta Cesa, direttore della direzione professioni sanitarie e sociali.

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