Il nuovo centro di Bergamo è bello, peccato non sia adatto a chi è in carrozzina
Sul Sentierone le norme sono state interpretate in maniera confusa. I percorsi per i ciechi non sono ben realizzati. Il problema delle pendenze dei marciapiedi
di Paolo Aresi
«Quello che colpisce è che le ultime leggi sulle barriere architettoniche sono del 1996 e che i lavori fatti nel 2022 ancora non sono in linea con queste norme!». Rocco Artifoni parla per il Comitato bergamasco contro le barriere architettoniche, illustra i risultati dell’ultima ricognizione che il Comitato ha effettuato in città.
I risultati sono negativi per città bassa e invece positivi per Città Alta. «È qualcosa che stentiamo a capire - dice Artifoni. - È stato rifatto tutto il centro di Bergamo con un lavoro veramente importante e con buoni esiti dal punto di vista estetico. Ma perché le regole definite dalle leggi non sono state seguite con il giusto scrupolo?»
«Il fatto - continua - è che se uno non ha mai avuto esperienza di un parente, di un familiare da spingere sulla carrozzina o non è mai stato lui stesso costretto a muoversi in carrozzina, allora fa fatica a capire. Non si riesce a comprendere come un dislivello di un centimetro non sia così semplice da superare, come una pavimentazione sconnessa possa rappresentare un problema. Non si comprende che una certa pendenza data al marciapiede mette in difficoltà chi conduce una carrozzina elettrica come pure una persona costretta a spingere la carrozzina: perché la pendenza eccessiva ti costringe a correggere continuamente la traiettoria, che altrimenti piega nella direzione della pendenza, in genere a sinistra, verso la strada».
Percorsi pedonali davanti a Palazzo Uffici, critici sia per il porfido sia per la confusione dovuta alle diverse pavimentazioni, di colore uniforme
Percorsi pedonali davanti a Palazzo Uffici, critici sia per il porfido sia per la confusione dovuta alle diverse pavimentazioni, di colore uniforme
Il viale del cimitero monumentale, , arduo per le carrozzine
Un esempio virtuoso: via della Fara in Città Alta
Quello che colpisce, aggiunge Artifoni, è che nei lavori recenti questi elementi non siano stati tenuti nel debito conto. A volte si tratta di sfumature importanti. Per esempio sono stati inseriti i percorsi tattili per i ciechi e i quasi ciechi, cioè gli ipovedenti.
Spiega Artifoni: «La legge prescrive che questi percorsi sui marciapiedi siano facilmente distinguibili (...)
E cosa potevamo aspettarci da una giunta cosi che quando si è fatto presente alla facilità di inciampare sul porfido posato male ci si è sentiti rispondere di andare da un'altra parte!