Il nuovo numero unico 116.117? «Fumo negli occhi, manca un progetto territoriale»
Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati Cisl della Lombardia: «Siamo in ritardo, i numeri unici fanno seguito a indicazioni europee di anni fa»
Il 116.117, il nuovo numero unico europeo di continuità assistenziale (meglio nota come ex guardia medica), è soltanto «fumo negli occhi». È l’accusa lanciata a Regione Lombardia da Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati Cisl della Lombardia. «Anziché procedere programmando una serie di interventi coerenti con l'avvio della rete di medicina territoriale, ecco l’annuncio mediatico in pompa magna dell’ennesimo numero unico per tirare a campare fino a fine agosto. Per ora non si vede il progetto di riordino della sanità lombarda, ma solo spot e annunci, ormai quasi giornalieri».
«I numeri unici fanno seguito ad indicazioni europee di anni fa – continua il leader di Fnp -. Su questo fronte siamo in forte ritardo e, inoltre, si procede senza poi modificare e migliorare il servizio di guardia medica ai cittadini. Purtroppo, ho il vago sospetto che pur di difendere e giustificare il proprio operato, dalla legge 23 alla presa in carico fallimentare della cronicità, dagli interventi in emergenza Covid alle liste di liste d'attesa per le cure interrotte, Regione Lombardia si sta affrettando a mettere in campo delle misure diversive».
Secondo quanto dichiarato dal segretario Didonè il 116.117, quindi, avrebbe già dovuto esserci anni fa. «Regione Lombardia forse per salvaguardare l’attuale impianto, che coinvolge importanti interessi economici anche privati, continua nella sua politica sanitaria di sempre, senza affrontare programmazione di domanda e offerta, medicina territoriale, rapporti di interesse tra pubblico e privato. Se continua così, aspettiamoci nuovi spot di annuncio e delibere “calde” ad agosto».