Il panico scatena l'assalto ai supermercati. Code di oltre un'ora alle casse e scaffali vuoti
La notizia della scoperta dei casi di Coronavirus anche in bergamasca ha scatenato, come già in altre zone della Lombardia, una corsa all'accaparramento di generi alimentari. I supermercati sono stati presi d'assalto e, come dimostrano le fotografie scattate nei punti vendita dell'Esselunga di Nembro e di via Corridoni a Bergamo, molti degli scaffali sono rimasti vuoti. Gli alimenti che sono andati via per la maggiore sono la pasta, le patate, lo scatolame, il sale e gli altri prodotti a lunga conservazione. Tuttavia, chi è andato a fare la spesa in serata ha avuto difficoltà a trovare anche una busta di insalata già lavata, frutta e verdura fresche, uova o tagli di carne. Praticamente esauriti anche disinfettanti, biscotti, pane e brioches.
Il timore della gente è che nei prossimi giorni possa scattare un provvedimento di chiusura dei negozi. Nel frattempo, i parcheggi dei supermercati si sono riempiti di automobili e per pagare la spesa i clienti hanno dovuto fare oltre un'ora di fila alle casse. «Io non ero ancora nata in tempo di guerra - racconta una signora di 63 anni - ma credo che lo scenario fosse più o meno questo». Temendo il contagio da parte del virus, alcuni cittadini sono andati a fare la spesa indossando mascherine protettive.
Il tutto esaurito è stato registrato anche nelle farmacie, tanto che presidi medici e disinfettanti come l'Amuchina vengono rivenduti online, a volte a prezzi maggiorati, fino a 100 euro. Un livello mai raggiunto prima.