Il Papa telefona a suor Angel, guardia medica a Villa d'Almè
Papa Bergoglio sabato sera intorno alle 22,50 si è complimentato personalmente con la suora congolese che presta servizio nella Bergamasca.
Chissà se Papa Francesco ha visto quel servizio sul Tg3, andato in onda martedì 31 marzo. Si parlava di Suor Nama Kalela Angel Bipendu. Congolese. Laureata in Medicina e Chirurgia a Palermo che svolge servizio nell’Unità speciale di assistenza domiciliare per i malati di Coronavirus a Villa d’Almè.
Sabato sera, intorno alle 22,50, nella sede della guardia medica di Villa d’Almè squilla il telefono. Sarà sicuramente un’emergenza, pensa suor Angel. E invece non sa che l’aspettava una grande sorpresa. All’altro capo del telefono c’era Papa Francesco. «Pronto? Parlo con la guardia medica di Villa d’Almè?». «Sì». «Chiamo dalla Città del Vaticano vorrei ringraziare tutti voi e Suor Angel per ciò che state facendo». «Sono io ma… lei è Papa Francesco?», chiede incredula suor Angel. «Sono io – risponde il Papa -. vorrei complimentarmi con lei per ciò che fa, anche per la sua testimonianza di fede. Vediamo se possiamo organizzare un collegamento con i mezzi di comunicazione che abbiamo o vederci appena passerà la pandemia». Un’emozione incredibile che è stata ripresa raccontata da quanti a Villa d’Almè la conoscono, a partire dall’Oratorio di Villa d’Almè che ha postato la notizia, poi ripresa da molti giornali.
Suor Angel conosce bene le condizioni imposte dalle malattie infettive. Il suo Paese, il Congo, infatti, è stato lacerato da Ebola. E prima di giungere nella Bergamasca un paio di anni fa, lavorava sulle navi della Guardia costiera per dare assistenza di primo soccorso ai migranti salvati in mare. Ora va di casa in casa a curare le anime ferite dal Coronavirus. Una testimonianza, la sua, davvero toccante.