Il Parco Adda Nord annuncia di aver rimosso tutti i procioni
La fase di eradicamento della specie aliena invasiva è giunta al terzo step, quello del monitoraggio
Il Parco Adda Nord annuncia di aver rimosso tutti i procioni dal suo territorio. La fase di eradicamento della specie aliena invasiva, presente all’interno dei confini fin dal lontano 2003, è giunta al terzo step, quello del monitoraggio. Nel frattempo Villa Gina ha stretto un nuovo accordo con la Regione e le Università degli studi e dell’Insubria che durerà fino al 2021. «Detterà i tempi e le modalità del monitoraggio ai fini della conferma del raggiungimento dell’obiettivo concordato con il ministero dell’Ambiente e Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) della rimozione della specie – hanno fatto sapere dalla sede centrale di Trezzo – Dal 2016 al 2019 sono stati catturati 69 esemplari. Nei prossimi anni se se ne dovessero individuarne altri verrebbero catturati e portati negli appositi centri detentivi».
I precedenti interventi. Risalgono addirittura al 2003 i primissimi avvistamenti nella zona di Cassano d’Adda e poi, dal 2008, a Fara e Vaprio. Informato il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha ritenuto che il proliferare dei procioni fosse un rischio per la conservazione della biodiversità locale. Il procione, inoltre, è inserito nella lista di specie animali pericolose per la salute e l’incolumità pubblica e nell’elenco delle specie invasive Ue. Il Ministero sollecitò Regione Lombardia e gli enti territorialmente competenti ad attivare azioni di contenimento o eradicazione della specie alloctona. Anche Ispra espresse parere favorevole per la realizzazione di interventi di controllo della specie fornendo indicazioni sull’attuazione delle stesse. Il primo studio elaborato da Parco Adda Nord e Regione Lombardia risale al 2013, nel 2014 il primo accordo, nel 2016 parte la fase operativa, nel 2017 il secondo accordo per completare il processo avviato.
L’avallo delle Università. L’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi dell’Insubria, che fin dall’inizio hanno collaborato al progetto, in un documento comune sostengono come «il proseguimento delle attività di monitoraggio indiretto e ulteriori interventi puntuali di rimozione sono indispensabili per una successiva fase di eradicazione totale del procione dal territorio del Parco Adda Nord. Il raggiungimento di tale obiettivo di rimozione consentirebbe di certificare, per la prima volta in Italia e in Europa dall’entrata in vigore del Regolamento 1143/2014, l’avvenuta rimozione di una specie come il procione, ritenuta tra le più pericolose al mondo. Al contrario, l’eventuale interruzione delle ultime fasi operative previste per il 4° e il 5° anno potrebbe vanificare le attività finora svolte».