«Il partigiano Neno Lazzarini è vivo fra noi»: Mezzoldo gli ha dedicato una piazza
Nato in paese, fu alpino e patriota, vittima dei nazisti nel 1944 a Casale Monferrato. «Una figura che esalta valori di grande attualità»
di Giambattista Gherardi
Una giornata ricca di ricordi, che ha unito comunità e generazioni attorno alla figura di un patriota che diede la vita per la Liberazione. Si è svolta martedì 25 aprile a Mezzoldo, in Alta Val Brembana, la cerimonia di intitolazione della ex piazza Latteria al partigiano Lazzaro Nazzareno "Neno" Lazzarini, nato in paese nel 1916 e poi trasferitosi coi familiari, ancora bambino, nel Monferrato, dove fu ucciso dai tedeschi a Casale il 7 ottobre 1944.
Il corteo aperto dal Corpo Bandistico di San Pellegrino Terme ha percorso le vie del paese, con una lunga teoria di autorità, gonfaloni, vessilli e gagliardetti ed ha fatto tappa davanti al Municipio per un doveroso omaggio al Monumento ai Caduti, davanti al quale sulle note dell'Inno di Mameli e della Canzone del Piave è stata posata una corona d'allora.
Il momento celebrativo è culminato poco distante nella commemorazione ufficiale di "Neno" Lazzarini.
Il sindaco Stefania Siviero ha ricordato la genesi dell'iniziativa, partita nei mesi scorsi grazie ad una ricerca sviluppata da Michela Lazzarini del Centro Storico Culturale Valle Brembana che ha avuto il merito di dare evidenza ad una storia a tanti sconosciuta. La stessa Michela Lazzarini ha indirizzato un'ideale messaggio a "Neno", raccontandone le vicende ed affidando a due giovanissimi studenti la lettura della motivazione che gli vide assegnata dopo la morte la medaglia d'argento al valor militare.
Proprio la scuola fu il trait d'union che unì Mezzoldo e Moncalvo, in provincia di Asti. Da qui proveniva infatti Cristina Ottone, maestra elementare, che a Mezzoldo sposò Angelo Lazzarini. Il figlio Lazzaro Nazzareno nacque nel 1916 e già negli anni '20 la famiglia si trasferì definitivamente a Moncalvo, dove Cristina aveva ottenuto il trasferimento. A Mezzoldo resta una cugina, Rina Lazzarini, mentre in Piemonte vivono i nipoti Alberto (presente a Mezzoldo) e Cristina Girino. Quest'ultima ha affidato al sindaco Siviero un accorato messaggio di ringraziamento.
A portare saluti e ringraziamenti sono stati anche il vicesindaco di Moncalvo, Andrea Giroldo, il consigliere regionale Jonathan Lobati, i capigruppo Alpini di Mezzoldo, Claudio Lazzarini, e Moncalvo, Raffaele Simeon. Quest'ultimo ha ricordato come abbia vissuto nella casa di Lazzarini e conosciuto l'anziana madre, ma anche sottolineato come il Gruppo Alpini Moncalvo sua dedicato proprio a "Neno".
Particolarmente accorato il discorso di Claudio Plevani, presidente Anpi Val Brembana, che ha sottolineato l'attualità dei valori alla base della Resistenza. "A chi oggi chiede di voltare pagina - ha rimarcato - chiediamo che quelle pagine vengano prima lette e comprese nel loro profondo significato".
È seguita l'intitolazione ufficiale, con la stele commemorativa scoperta dal nipote Alberto Girino, dal sindaco Siviero e dal vicesindaco piemontese Giroldo. Don Dario Covelli ha impartito la benedizione, seguita dalla lettura della Preghiera dell'Alpino e da quella del Partigiano. Da segnalare anche la presenza del maresciallo Nicola Spera, comandante la stazione Carabinieri di Piazza Brembana, e una vasta rappresentanza dei Gruppi Alpini vallari.
"Neno" Lazzarini era stato infatti tenente delle Penne Nere ed aveva meritato in battaglia una medaglia di bronzo al valore. Per questo gli interventi finali sono stati riservati al Presidente sezionale di Bergamo, Giorgio Sonzogni, e al consigliere della Sezione di Asti, Marco Garrone. Sonzogni ha sottolineato l'urgenza di ripristinare una forma obbligatoria di servizio alla Patria, "per fare in modo che i giovani possano difendere la nostra giovane Repubblica e la libertà di cui oggi possiamo godere. I valori non si comprano al supermercato, ma si promuovono con l'impegno responsabile e quotidiano di ciascuno nel lavoro, nelle istituzioni e nel volontariato".
Un corale applauso finale ha sancito la conclusione di una mattinata che resterà nella storia di Mezzoldo e della nostra Valle.