Il ponte San Michele, coi treni, va a singhiozzo: lunghe code a Paderno e Calusco
Quando transitano i convogli le auto devono stare ferme, e i semafori in diversi casi danno un doppio rosso (o verde)
di Fabio Busi
Ripartono i treni, si incagliano le auto. Questi ultimi due anni sono stati complicati, per tutta la zona intorno al ponte San Michele, ma la data del 14 settembre appariva luminosa, simbolo della fine dei disagi.
Invece no. Per una regola strana, tutta ancora da soppesare, l'alternanza tra il passaggio delle auto e quello dei treni si è fatta complicata, farraginosa, per usare un eufemismo. Se passa il treno, non passano le auto. Sembra semplice, sulla carta. Ma la pratica è sempre un po’ più complicata della teoria, e gli impianti semaforici ci hanno messo lo zampino.
Da lunedì non è più proprio piacevole attraversare l'Adda. Mi scrive Carlo, amico medico che da Paderno si dirige in Bergamasca per lavoro: «Dieci minuti che sono fermo. Verde da Calusco, pausa per il treno, verde ancora da Calusco. Devo dire che funziona bene. Dalla parte bergamasca coda fino allo Zoom (bar a 750 metri dal viadotto, ndr) nonostante il doppio verde. Bellissimo».
Carlo mi tiene aggiornato sui suoi viaggi settimanali. Lunedì verso le 18, quindici minuti di coda da Calusco. Martedì mattina, da Paderno tranquillo, di là coda sempre fino allo Zoom («un caffè d’asporto, grazie!»).
La sera di martedì, altra follia: «Rosso per me, treno, ancora rosso. Sono più di dieci minuti che siamo fermi. La coda arriva all’incrocio con strada Fornace (Paderno, 700 metri dal ponte) ed è appena diventato verde a Calusco». Paolo, un amico caluschese, racconta: «Mi sono messo in coda alle 18 a Paderno e sono arrivato a casa alle 18.45, abito in zona stazione a Calusco».
Nelle vie dei due paesi i serpentoni di macchine, dovuti a questo ponte che va a singhiozzo, si dipanano per centinaia e centinaia di metri. Occupano altre intersezioni, creando caos. Lungo via Edison, quella che va verso Merate, arrivano addirittura alla piccola rotatoria con via Pertini, 850 metri dal viadotto. Dall'altra parte, lungo la via Festini, che porta a Verderio, anche qualcosa di più. Negli orari di punta era complicato prima, con un ponte a pieno regime. Oggi, nelle fasce in cui passano due treni ogni mezz'ora (uno in su e uno in giù), diventa un vero e proprio dramma automobilistico.