Nubi si addensano sopra i tetti dell’Accademia Carrara di Bergamo: proprio adesso che i visitatori e le mostre, con l’inaugurazione del nuovo spazio e dei giardini, sembrano dare ottimi riscontri, a finire sotto accusa è l’architetto Antonio Ravalli, che ha realizzato il progetto di ampliamento della pinacoteca cittadina.
Un lavoro che gli è valso addirittura il Premio italiano di architettura 2025, con i suoi disegni in mostra alla Triennale di Milano fino al 2 novembre. Per la Procura, riporta il Corriere Bergamo, l’architetto avrebbe però falsificato dei render, in modo tale da ottenere dal Comune il nulla osta ai lavori. Un’ipotesi che, al momento – questo va precisato – va presa con le pinze, perché i dettagli della vicenda sono ancora poco definiti. Per giunta, il professionista non ha ancora avuto modo di rispondere a queste accuse e chiarire la propria posizione.
Le accuse partite da un esposto
Quello che potrebbe sembrare come un fulmine a ciel sereno è partito dal palazzo del conte Piero Piccinelli, che si trova proprio di fronte al museo d’arte.
Lo stesso Piccinelli, qualche mese fa, aveva protestato insieme a Giulio Terzi di Sant’Agata rispetto alla conformità degli interventi, presentando un esposto in Procura. Terzi di Sant’Agata aveva invece sottoposto un’interrogazione al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, chiedendo la tutela delle bellezze paesaggistiche e degli scopi originari dell’istituzione culturale.
GUARDA LA GALLERY (6 foto)
Ingresso da via Noca
Camminamento Giardini di Pwc
L’ipotesi di falso
Ravalli, stando a quanto si è potuto apprendere, dovrà comparire davanti al giudice l’8 maggio 2026. Il capo d’imputazione, redatto dalla pm Letizia Ruggeri, è aver presentato agli uffici competenti di Palazzo Frizzoni, nell’ambito del procedimento amministrativo, una relazione illustrativa tecnica e paesaggistica con una simulazione del progetto finito falsa. Questo, l’ipotesi della Procura, in quanto non corrispondente ad altre tavole di progetto.
Nello specifico, sarebbero sotto accusa dei render denunciati da Piccinelli, che ha indetto insieme al suo avvocato, Rocco Gargano, una conferenza stampa per oggi (venerdì 31 ottobre), nella quale saranno forniti ulteriori dettagli sulla vicenda. In sintesi la questione è che l’architetto, per il magistrato, avrebbe indotto il dirigente del Servizio ad attestare falsamente, nell’autorizzazione paesaggistica favorevole, l’esito positivo del controllo sul rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici che valevano per l’area.
Fratelli d’Italia all’attacco
Al momento, l’unica certezza è che c’è stato un esposto, partito da un cittadino che non condivide le modifiche alla Carrara, e che la Procura ha mosso un’accusa. Questo, presumibilmente, dopo aver raccolto una serie di elementi risultati convincenti per la pm Ruggeri.
La questione è però già diventata politica. Arrigo Tremaglia e Ida Tentorio, rispettivamente coordinatore cittadino e capogruppo di Fratelli d’Italia, hanno infatti prontamente commentato la notizia con una nota stampa: «Quanto emerge in queste ore conferma che le nostre domande erano legittime e le perplessità fondate. Già a settembre 2024 avevamo presentato con il Collega Deleuse Bonomi un’interrogazione per chiedere spiegazioni sulle difformità tra i rendering mostrati al pubblico e l’opera effettivamente realizzata. Allora ci fu risposto che tutto era conforme e che non vi erano problemi. Oggi, invece, la vicenda assume contorni molto più gravi e merita piena trasparenza».
«La Carrara – prosegue Tentorio – non è un cantiere qualunque: è uno dei luoghi simbolo della nostra città, un patrimonio culturale e identitario che deve essere trattato con il massimo rispetto. Ogni intervento deve essere condotto con correttezza e chiarezza verso i cittadini». Tremaglia aggiunge: «Il Comune deve ora spiegare con precisione se quanto realizzato corrisponde ai progetti approvati e se ha esercitato fino in fondo i controlli di propria competenza. I bergamaschi hanno diritto di sapere come siano state utilizzate le risorse pubbliche e se tutte le procedure siano state seguite correttamente».
I consiglieri di Fratelli d’Italia concludono: «Non si tratta di polemica politica, ma di tutela del bene comune. La trasparenza è il primo dovere di chi amministra e pretendiamo che su un luogo così importante per Bergamo venga fatta piena luce».