Cronaca
Da Vice, l'intervista completa

Il racconto della strage del Bataclan fatto dagli Eagles of Death Metal

Il racconto della strage del Bataclan fatto dagli Eagles of Death Metal
Cronaca 26 Novembre 2015 ore 13:20

Gli Eagles of Death Metal, il gruppo musicale che si stava esibendo al teatro Bataclan di Parigi proprio quando si è compiuta la strage del 13 novembre, ha accettato di parlare, in una lunga intervista rilasciata a Vice in cui i componenti della band sono voluti ritornare agli avvenimenti di quella tragica sera. Si tratta di una testimonianza estremamente drammatica, che fan ben capire, nel dettaglio, cosa accadde durante quel concerto. La prima parte dell'intervista è dedicata al racconto dell'arrivo dei terroristi al Bataclan, all'immane caos che l'inizio delle sparatorie ha creato, e alla spiegazione da parte di ciascun membro della band di come sia riuscito a fuggire: c'è stato chi ha trovato subito l'uscita di sicurezza, chi si è fiondato nei camerini per portare via la propria fidanzata, e chi, come il membro addetto alla consolle, si è più volte sentito sfiorare dai proiettili senza però rimanere ferito.

La secondo parte dell'intervista è incentrata su Josh, il membro della band che quella sera non era al Bataclan e che ha vissuto, attraverso telegiornali e messaggi giunti direttamente dai compagni dall'interno del teatro, la vicenda con grandissima tensione, e su Jesse, voce degli Eagles che invece all'interno del teatro c'era eccome. Raccontano dell'immenso dramma che tuttora vivono ripensando agli accadimenti di quella sera, ricordando i tanti fan morti, i loro genitori e amici. È un turbinìo di emozioni e ricordi ancora molto istintivi e caotici, di tempo ne è passato ancora troppo poco perché possa esserci piena lucidità da parte di chi quella sera l'ha vissuta direttamente sulla propria pelle. Una cosa, però, gli Eagles of Death Metal ce l'hanno chiara: vogliono essere loro i primi a suonare quando riaprirà il Bataclan, perché «ce ne siamo andati da lì in mezzo a gente morente, vogliamo tornarci e vivere». Oltre che, afferma Josh, sono certi che «da questa cosa può, alla fine, venirne fuori qualcosa di buono».

 

Seguici sui nostri canali