Per Atalanta-Torino

Tifosi record (con omaggio a Parigi)

Tifosi record (con omaggio a Parigi)
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Dopo una decina di giorni di paura dovuta ai fatti di Parigi, allo stadio di Bergamo s’è vissuta una bella domenica di sport. Il risultato, la prestazione e gli umori del dopo partita non sono affatto dei migliori, ma forse il pomeriggio di sole e freddo vissuto al Comunale è stata una ventata di serenità, vista la tensione che ha accompagnato ogni manifestazione pubblica e le cronache giunte dal Belgio, Paese dove tutto è immobilizzato per la paura, calcio compreso.

Record stagionale di spettatori allo stadio. La cartolina arrivata dal Comunale è stata gradevole, e la conferma dei numeri è arrivata poco dopo l’intervallo. Con 15.776 presenze complessive tra abbonati e biglietti venduti, a Bergamo si è registrato il record stagionale di spettatori. Il dato è significativo, nonostante il primo vero freddo (8 gradi in avvio di gara, 4 al fischio finale) la gente ha deciso di godersi un bel pomeriggio "all’Atalanta", nella speranza di vivere una vittoria dopo la prestazione di Milano. Alle 15, le curve e le tribune erano già belle piene con tutti i tifosi al proprio posto. Le forze dell’ordine avevano chiesto di anticipare l’arrivo all’impianto di Viale Giulio Cesare, proprio per favorire i controlli di sicurezza agli ingressi, molto rigidi. Ma non ci sono stati problemi: la Creberg, normalmente una delle più complicate da raggiungere dal punto di vista logistico per il basso numero di tornelli, regalava già un bel colpo d’occhio al termine del riscaldamento, e nello spicchio di Curva Sud il brulicare dei giubbotti camouflage questa volta ha coperto interamente il grigio dei gradoni di cemento.

L’ingresso delle squadre e la Marsigliese. Al momento dell’ingresso in campo di Atalanta e Torino, la Curva Pisani ha dipinto di nerazzurro tutto il settore. Ben 8 bandieroni sono stati sventolati nel piazzale, mentre una bella sciarpata componeva un muro umano alle spalle del tunnel da cui sono sbucati i giocatori accompagnati dai soliti bambini festanti. Per tutti i piccoli, rispetto al solito, magliette dell’Unicef e non quelle ufficiali delle squadre. Subito dopo l’arrivo a centrocampo e il fischio di Cervellera, ecco la Marsigliese. In onore delle vittime del terrore di Parigi, dagli altoparlanti dello stadio è stata diffuso a gran volume l’inno francese. In un batter d’occhio, tutti i tifosi si sono alzati e dopo una trentina di secondi di silenzio è scattato un grande applauso collettivo che ha reso partecipato il momento. Sulle stesse note, dalla curva Pisani è stato prolungato l’omaggio cantando un coro a favore dell’Atalanta: l’abbraccio a Valeria, unica vittima italiana, è stato condiviso anche dai 600 tifosi granata al seguito. Insomma, un anno dopo il pomeriggio di follia di Atalanta-Roma, Bergamo ha regalato immagini decisamente molto belle.

 

 

La partita più brutta in casa. Sugli spalti spettacolo, in campo tutt'altro: lì la Dea ha offerto la più brutta prestazione interna del campionato. Sotto gli occhi del tecnico della Primavera dell’Inter Vecchi, di quello che sarà il nuovo allenatore dello Spezia Mimmo Di Carlo, di Gigi Del Neri e del difensore atalantino Rafael Toloi (non convocato per infortunio), la partita è iniziata con la disinvoltura (fisica, tattica e tecnica) del Torino. L’Atalanta ha faticato fin dai primi minuti e non è mai riuscita a tornare nel match. Nella prima frazione di gioco, il bergamasco di Gorlago Andrea Belotti ha messo in grande difficoltà la retroguardia nerazzurra. Il “puntero” del Torino ha subito scaldato i guanti di Sportiello, ha colpito una traversa da due passi e ha fallito almeno altre due buone occasioni. Nel secondo tempo, la carica del “Gallo” ex Albinoleffe si è spenta definitivamente contro il palo esterno confermando a tutto lo stadio un dato incontrovertibile: generosità e voglia non mancano a Belotti, che però non ha quel “killer instinct” degli ultimi metri tipico dei grandi attaccanti.

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I tiri da centrocampo, una delle novità di giornata. Con l’Atalanta che faticava, durante l’intervallo è andata i scena una delle novità più eclatanti di giornata. Grazie ad un concorso promosso dal centro commerciale Orio Center, tre tifosi si sono aggiudicati la possibilità di partecipare ad un simpatico gioco: calciare da metà campo verso la Curva Pisani con l’obiettivo di fare gol, disturbati dalle scope di tre streghe. L’iniziativa non è nuova a livello nazionale, è stata proposta a Bergamo per la prima volta ma il risultato non è stato dei migliori. L’enfasi dello speaker era tanta, scarso invece l'entusiasmo del pubblico, complice il freddo e la prestazione della Dea. Emozionatissimi i tre tifosi chiamati in gioco, ma dalle gradinate si è sentito anche qualche fischio.

Il giro di campo di de Roon. Chi si aspettava la reazione della Dea nel secondo tempo, invece ha dovuto assistere alla materializzazione di un incubo: prima il gol di Bovo, poi l'errore di Denis, infine il forcing finale senza effetti. E peccato per quelli che hanno lasciato le tribune un po’ prima del fischio finale. Perché quando tutta la squadra usciva a testa bassa, è stato l'olandese Marten de Roon a ringraziare il pubblico per il sostegno, anche in una gara così sofferta: come fa spesso, il numero 15 orobico ha fatto il giro del campo applaudendo la gente, sfilando sotto ogni settore e gettando anche la maglia a qualche tifoso. Un gesto consueto e già visto, ma molto apprezzato dai tifosi, ancor più perché arrivato dopo una sconfitta.

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