Fulmine a ciel sereno

Il Relais San Lorenzo di Piazza Mascheroni chiude: tutti licenziati

L’hotel a 5 stelle doveva riaprire il primo settembre. Invece è arrivata la lettera di cessata attività ai dipendenti

Il Relais San Lorenzo di Piazza Mascheroni chiude: tutti licenziati
Pubblicato:
Aggiornato:

«Sono sei anni che lavoravo lì. Pensavamo che il Relais San Lorenzo di Piazza Mascheroni riaprisse il primo settembre, invece ci è arrivata una lettera in cui si parla del “danno irreparabile per la nostra attività” dato dal lockdown». A parlare è un receptionist, già reduce dal fallimento dell’Una Hotel. Poca fortuna  per lui, insomma. Il contratto ai cuochi del ristorante annesso all’hotel 5 stelle, l’Hostaria, già non era stato rinnovato. Ora anche la struttura alberghiera chiude. I dipendenti coinvolti in tutto sono una quindicina, mentre il servizio di camerieri e facchini era già esternalizzato. «La speranza? Che qualcuno rilevi la struttura», auspica il receptionist.

Lusso in Città Alta. La struttura era aperta da sei anni. Sulla corte interna si affacciano 15 delle 30 camere dell’hotel, tutte diverse una dall’altra, progettate dall’architetto Adolfo Natalini, uno dei fondatori del Superstudio, nonché iniziatore della cosiddetta “architettura radicale”, una delle avanguardie più significative degli Anni ’60 e ’70. È merito suo se il Relais è stato esposto alla Biennale di Venezia come uno dei migliori progetti contemporanei inseriti in un contesto storico di particolare delicatezza.

Il ristorante. L’Hostaria, il ristorante interno, è al piano sotterraneo, in perfetta sintonia con i reperti archeologici rinvenuti durante la ristrutturazione: «Il relais sorge dove un tempo c’era l’Hotel San Lorenzo. Da allora a oggi è cambiato tutto: proprietà, stelle e stile», raccontava in una precedente intervista il front desk agent della struttura. «Durante i lavori, iniziati nel 2009 e conclusi nel 2013, sono state rinvenute delle importanti testimonianze architettoniche». Dalle diverse stratificazioni del terreno, infatti, sono emerse rovine di abitazioni e di infrastrutture risalenti a diverse epoche, dalla domus romana con pianta rettangolare alle strutture absidate dell’epoca romana imperiale, fino ai cortili e porticati basso-medievali. Come segno tangibile (e fruibile da tutti) dei tempi che furono, i ritrovamenti sono stati conservati tra un tavolo e l’altro, rispettando i vincoli imposti dalle norme.

Cinque stelle. Ogni spazio del cinquestelle cittadino, sala meeting, terrazza panoramica e spa incluse (con bagno turco, sauna finlandese, doccia emozionale e parete di sale), è arredato con pezzi di artigianato e design italiano. Insomma, quello che si suol definire un paradiso. Che per i dipendenti è però diventato un inferno.

Seguici sui nostri canali