Il ricercatore dell'Oms Francesco Zambon a colloquio con i magistrati di Bergamo
Il ricercatore è il coordinatore degli autori dello studio pubblicato e rimosso dal sito dell'Oms riguardante la gestione italiana della prima ondata pandemica. Per tre volte l'Oms aveva opposto l'immunità diplomatica
Il ricercatore dell’Oms Francesco Zambon, coordinatore degli autori dello studio «An unprecedented challenge - Italy’s first response to Covid-19», il tanto discusso rapporto sulla gestione della prima ondata della pandemia in Italia pubblicato e rimosso dal sito Organizzazione Mondiale della Sanità nel giro di 24 ore, si è presentato in Procura a Bergamo per essere ascoltato dai magistrati.
I contenuti del colloquio tra Zambon e il procuratore Antonio Chiappani sono segreti, ma con ogni probabilità hanno riguardato il tanto famoso piano pandemico italiano del 2017. Un piano finito al centro dell’attenzione della maxi-inchiesta della Procura, che non sarebbe nient’altro che un semplice copia e incolla di quello del 2006, refusi compresi. Come riporta Corriere Bergamo, Zambon avrebbe parlato con i magistrati di pressioni subite da Ranieri Guerra, oggi direttore vicario dell’Oms ma nel 2017 direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute, per correggere lo studio dicendo che il piano pandemico era stato aggiornato e non confermato. Pressioni che Ranieri Guerra, ascoltato per cinque ore in Procura lo scorso 5 novembre, ha sempre smentito.
A sollevare il caso era stato già in estate il comitato «Noi Denunceremo», che raccoglie i parenti delle vittime del Covid, il quale chiedeva non soltanto trasparenza in merito all’assenza di un piano pandemico nazionale aggiornato, ma anche conto all’Oms del report sparito dal proprio sito internet. «Siamo soddisfatti di questi sviluppi - sottolinea il comitato -, poiché riteniamo cruciale la testimonianza di Zambon (e di tutti gli altri ricercatori che hanno lavorato a quel report) per far emergere la verità su quanto accaduto non solo con la sparizione del report, ma soprattutto per il fatto che per 15 anni abbiamo avuto un piano pandemico che non era adeguato alle direttive internazionali e di conseguenza non era idoneo ad affrontare gli scenari che purtroppo oggi tutti conosciamo».
Un caso per il quale l’Oms aveva invocato l’immunità diplomatica dei propri ricercatori, impedendo loro di andare a parlare con i pm bergamaschi, e che nelle scorse settimane era finito anche sulle pagine dei maggiori quotidiani esteri. In particolare del The Guardian che aveva pubblicato un articolo dal titolo emblematico: «WHO accused of conspiring with Italy to remove damning Covid report»; in italiano: «L’Oms accusato di aver cospirato con l’Italia per rimuovere il dannoso rapporto Covid».