L'Inno e poi il ricordo delle nostre vittime nelle struggenti note del Requiem del Donizetti
La commemorazione inizia alle 20.30 e sarà trasmessa live su Rai1, in esclusiva. Presenti quasi tutti i 243 sindaci bergamaschi (pochissime le defezioni, anche se alcune di protesta) e il presidente Sergio Mattarella
Per essere lì anche senza esserci, basterà accendere la tv e mettere su Rai 1 alle 20.35. È a quell'ora che partirà la diretta della commemorazione che il Comune di Bergamo ha organizzato per le circa seimila vittime bergamasche del Covid e che si terrà stasera, domenica 28 giugno, nel piazzale antistante il cimitero monumentale della città.
L’Orchestra del Festival Donizetti Opera, diretta da Riccardo Frizza, mette in scena il Requiem di Donizetti. Prima, però, Francesco Micheli, direttore artistico del Festival Donizetti, leggerà (e interpreterà) l'Addio ai monti di Manzoni de I Promessi sposi, proprio mentre sotto le sue parole inizieranno a risuonare le note del Donizetti.QUI POTETE SEGUIRE LA DIRETTA VIDEO
Ovviamente, le stringenti norme anti-contagio non hanno permesso una presenza massiccia di persone. Oltre ai "protagonisti", sul palco, e alle istituzioni locali, sono stati invitati i 243 dei sindaci dei Comuni bergamaschi (poche le defezioni, alcune di protesta ma molte per altre cause). L'ospite più atteso, però, è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stringerà anche la mano e scambierà delle parole con Luca Fusco, presidente del comitato dei familiari delle vittime del Covid "Noi Denunceremo" e invitato proprio a rappresentare tutte quelle famiglie che tanto hanno sofferto.
Le voci che si innalzeranno dal palco sono quelle del soprano Eleonora Buratto, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Piero Pretti, del basso Alex Esposito, del basso Federico Benetti. Il Coro del Donizetti Opera Festival (composto da circa cinquanta elementi) canterà con le mascherine.
Prima del discorso di Mattarella e dell'avvio del concerto, è stata svelata la lapide al monumentale in memoria delle vittime bergamasche del Covid, sulla quale è stata incisa una poesia di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig. Di seguito, il testo:
Tu ci sei, sono convinto che tu ci sei accanto alle persone che muoiono sole, sole, con a volte incollato sul vetro della rianimazione il disegno di un nipote, un cuore, un bacetto, un saluto.
Tu ci sei, vicino a ognuno di loro, tu ci sei, dalla loro parte mentre lottano, tu ci sei e raccogli l'ultimo respiro, la resa d'amore a te. Tu ci sei, muori con loro per portarli lassù dove con loro sarai in eterno, per sempre.
Tu ci sei, amico di ogni amico che muore a Bergamo, in Lombardia, in ogni parte del nostro tormentato paese. Tu ci sei e sei tu che li consoli, che li abbracci, che tieni loro la mano, che trasformi in fiducia serena la loro paura. Tu ci sei perché non abbandoni nessuno, tu che sei stato abbandonato da tutti.
Tu ci sei perché la tua paura, la tua sofferenza, l'ingiustizia della tua morte le hai offerte per ciascuno di noi. Tu ci sei e sei il respiro di quanti in questi giorni non hanno più respiro. Tu ci sei, sei lì, per farli respirare, per sempre.
Sembra una speranza, ma è più di una speranza: è la certezza del tuo amore senza limiti