Il saluto dei docenti e dei compagni di scuola del piccolo Gioele: «Un banco vuoto lo ricorderà»
Il bimbo, a soli 7 anni, è morto dopo essere stato ricoverato per giorni in condizioni critiche all'ospedale di Bergamo. Era stato falciato insieme alla mamma e alla sorella a Merate da un pirata della strada
La morte di Gioele Petza, il piccolo di soli 7 anni ricoverato in condizioni critiche per giorni all’ospedale Papa Giovanni dopo essere stato falciato da un pirata della strada, ha sconvolto la comunità di Cernusco Lombardone. Gioele, investito giovedì scorso a Merate insieme alla mamma e alla sorella, è deceduto ieri, martedì 11 maggio. I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi.
La morte prematura di Gioele ha lasciato attoniti i compagni di scuola del bimbo e i docenti, tanto che la dirigente scolastica, la professoressa Francesca Anna Maria Alesci, ha scritto una lettera per ricordare e salutare un’ultima volta il bimbo. Una testimonianza toccante, che i colleghi di PrimaMerate hanno raccolto e che riportiamo di seguito:
L’Istituto Comprensivo “A. Bonfanti e A. Valagussa” è in lutto: un nostro alunno della scuola primaria “G. Rodari” è volato in cielo. Gioele Petza, in un pomeriggio di maggio, mentre passeggiava con la mamma e la sorella lungo le vie della città, è stato vittima di un incidente stradale.
Lo sconcerto e l’incredulità hanno pervaso le menti e i cuori di tutti noi. Condividiamo il dolore della famiglia, esprimiamo il nostro cordoglio e siamo con loro nella preghiera. Gioele ci amerà ancora di più nella luce immensa del suo essere un angelo e noi ammireremo il suo splendore guardando il cielo pieno di stelle!
La classe II A della scuola primaria Rodari non sarà più quella di prima. Un banco vuoto ricorderà che lì sedeva Gioele che voleva imparare, che voleva crescere come qualsiasi bambino della sua età, che aveva i suoi sogni, interrotti, spezzati in un pomeriggio qualunque di primavera, in un terribile, tragico 6 maggio 2021. La morte di un bambino colpisce tutta la comunità, ognuno viene toccato nell’affetto, nel senso di impotenza, nel dolore per il dolore altrui, ed è spinto a riflettere, a interrogarsi, a ricercare un significato nella vita.
La perdita di un figlio è l’inversione dell’ordine naturale delle cose ed è la sofferenza più straziante che possa accadere nella vita di un uomo. Per una comunità educante, ogni bambino, ogni giovane in formazione è, prima di qualunque altra considerazione o definizione, un figlio, una figlia di cui prendersi cura, da far crescere, da accompagnare e da ascoltare. Per questo il dolore è grande anche per noi: a scuola noi ascoltiamo i sogni di vite che spingiamo al largo, a vele spiegate, verso i mondi sconosciuti del futuro.
Caro Gioele, ora sei del Signore. Possa Egli dare, a quanti in questo momento sono straziati dal dolore, la pace che ricercano. Gioele ti abbiamo voluto, ti vogliamo e ti vorremo sempre bene. Il tuo garbo, la tua curiosità, il tuo amore per la musica e per l’arte ci accompagneranno sempre nel tenere vivo il tuo ricordo.
Il nostro abbraccio e il nostro bacio solo per Te. Ciao Gioele!