«Il senso unico pedonale sulla Corsarola? Insufficiente, sabato sera ancora assembramenti»
Con una lettera rivolta a sindaco, prefetto e questore, l'Associazione Città Alta e Colli di Bergamo chiede più controlli e sanzioni per tutelare anche i residenti del borgo antico di Bergamo
Apparentemente, il test del senso unico pedonale lungo la Corsarola istituito dal Comune di Bergamo per evitare gli assembramenti visti domenica 17 maggio ha funzionato. Sebbene l'afflusso di gente sia stato elevato (il bel Sole ha aiutato), i tanti appelli dei giorni scorsi e la presenza di agenti della Polizia hanno reso la situazione abbastanza fluida, a differenza di altre zone della città come via XX Settembre e parco della Trucca.
C'è chi, però, trova la soluzione attuata per "tutelare" la situazione in Città Alta decisamente poco utile. L'Associazione per Città Alta e i Colli di Bergamo, infatti, la sera di ieri (24 maggio) ha scritto una lettera al sindaco Gori, al prefetto Ricci e al questore Auriemma per denunciare la situazione e chiedere provvedimenti ben più incisivi.
«Inutile stupirsi della ressa in Corsarola - scrive l'associazione presieduta da Giuseppe Cattaneo -: gente che si sposta, che fa coda per entrare nei negozi, che staziona per mangiare un gelato o bere una birra. Insomma "assembramenti" che si creano anche senza volerlo e impossibilità a osservare il distanziamento richiesto. Agli assembramenti non voluti si aggiungono quelli voluti: quelli che si creano la sera e fino a tarda notte fuori da bar e pub, come ci è stato segnalato da parecchi cittadini che inutilmente si sono rivolti alle forze dell'ordine. [...] L'istituzione di un "mezzo" senso unico fra Colle Aperto e Piazza Vecchia ci pare onestamente un provvedimento insufficiente che non risolverà gli assembramenti dello "struscio" festivo in Corsarola e men che meno quelli serali che si verificano e si verificheranno durante tutte le sere a venire fuori dai bar. Anche sabato 23/5, con sorveglianza serale assente, si sono ripetuti assembramenti fuori dai locali rimasti aperti ben oltre la mezzanotte, senza rispetto delle regole.
Chiediamo perciò che le autorità competenti, Sindaco, Prefetto e Questore, cui compete questa responsabilità, si facciano garanti della tutela della salute pubblica e della sicurezza sociale:
- mobilitando vigili, carabinieri e polizia per prevenire il crearsi di situazioni di rischio;
- sanzionando con tutti i provvedimenti previsti per legge - multe ai clienti che non rispettano le regole di distanza e obbligo mascherina e chiusura locali che consentono assembramenti nelle loro vicinanze - coloro che, contravvenendo alle regole, generano tali situazioni.
Città come Milano, Napoli, Palermo, Brescia si stanno già muovendo con decisione in questa direzione... Peraltro una riflessione su un "turismo sostenibile e responsabile", che prenda in considerazione tutti gli aspetti legati al turismo e alla sua compatibilità con il contesto di Città Alta fatto di tante realtà, fra cui, ricordiamo, anche di residenti e non solo di portatori di interessi economici, ci sembra urgente e necessaria. Servirebbe, crediamo, per restituire l'immagine e la realtà di una Città Alta VIVIBILE e SICURA per chi ci viene, ci lavora e ci abita: se non ora quando?».