Il Tavolo della Salute ai sindaci bergamaschi: «Chiedano a Regione di creare le case della salute»
Le case della salute sarebbero strutture che comprendono medici di base, pediatri, un servizio di guardia medica attivo tutto il giorno, ambulatori specialistici, punti prelievo, cure palliative e attività infermieristiche
«Si chieda alla Regione di istituire urgentemente almeno una “casa della salute” nel presidio socio sanitario di appartenenza dei comuni (Presst), destinando le risorse economiche e sanitarie necessarie per promuovere una gestione più capillare ed efficiente della sanità pubblica, attraverso il rafforzamento delle strutture preposte alla medicina territoriale e di prossimità, dando così concrete risposte ai bisogni sanitari e sociali delle cittadine e dei cittadini». È l’appello lanciato dal Tavolo della Salute di Bergamo, un’associazione di cittadini interessati al diritto alla salute, con una lettera indirizzata ai 243 sindaci della provincia, ma anche agli assessori e ai consiglieri comunali bergamaschi.
Nello specifico, le case della salute sarebbero strutture vicine ai bisogni dei cittadini, che comprendono medici di base, pediatri, strumenti per la diagnostica, un servizio di guardia medica attivo tutto il giorno, ambulatori specialistici di maggior richiesta, punti per il prelievo, cure palliative e attività infermieristiche; a tutti questi servizi si aggiungono le normali attività amministrative e una rete efficiente di assistenza domiciliare. Queste strutture servirebbero a ripristinare la continuità assistenziale fra ospedale e territorio che è stata la falla più evidente nella gestione dell’emergenza Covid, soprattutto in Lombardia. I presidi contribuirebbero infatti a ridurre la pressione sui pronto soccorso e le degenze improprie negli ospedali, lasciando spazio per la diagnosi e la cura delle patologie che effettivamente richiedono un ricovero; oppure cancellerebbero le liste d'attesa per l’esecuzione di esami strumentali e visite.
«In particolar modo - sottolinea il Tavolo della Salute di Bergamo - sul territorio bergamasco è urgente pensare alla dislocazione di case della salute nelle valli e nei territori di montagna grazie al ripristino di ex strutture dell’Asl e presidi ospedalieri dismessi. Le case della salute sono la dovuta risposta delle Amministrazioni alla distruzione, avvenuta nel corso degli anni, della medicina preventiva, territoriale e del lavoro, a favore di una fallimentare medicina ospedalecentrica e privatistica».