Il vicesindaco di Azzano, Francesco Persico, è a New York con il virus. «Sto bene»
Si trovava in America dal 28 febbraio per lavoro. Poi i primi sintomi e il 10 marzo il ricovero. Il responso del tampone è stato chiaro: Covid-19. «Sono stato ricoverato in terapia intensiva, non ho passato un bel momento». La moglie Laura: «La paura è tanta ma lui è forte»
di Laura Ceresoli
«Questa mia trasferta a New York capita in uno dei momenti più difficili e complicati per la mia Bergamo, tra preoccupazioni e giuste restrizioni, posso solo invitare tutti al più ampio senso di responsabilità, per il bene di tutti, ne usciremo insieme, forza ragazzi! Tenete duro come i bergamaschi sanno fare». Scriveva così Francesco Persico su Facebook in un post del 7 marzo. Poi il silenzio.
Dal 28 febbraio scorso il vicesindaco di Azzano, dipendente di un'azienda bergamasca specializzata nella realizzazione di quadri elettrici, si trova in America per lavoro, ma mai avrebbe immaginato che quel viaggio si sarebbe presto trasformato in un'odissea. Dopo una decina di giorni dall'arrivo negli Stati Uniti, ha iniziato ad accusare i primi sintomi influenzali. Il 10 marzo il suo stato di salute è peggiorato, al punto da rendere necessario un ricovero ospedaliero al Mount Sinai West di New York. Il responso del tampone è stato chiaro: Covid-19.
«Sono stato ricoverato in terapia intensiva e non ho passato un bel momento», ha spiegato Persico che ha poi voluto rassicurare tutti suoi amici e familiari: «Sto bene, un grazie di cuore a tutti».