In Bergamasca 236 scomparsi nel primo semestre 2024, di 57 non si sa ancora niente
Nella nostra provincia ritrovate 179 persone, con un tasso di successo del 75,8 per cento. In Italia a sparire sono soprattutto minorenni e stranieri
Infografiche dal report 2024 del Ministero dell'Interno
Nel primo semestre del 2024, in Italia sono state registrate ben 11.694 denunce di scomparsa, con 6.664 ritrovamenti, mentre restano attive 5.030 denunce (dati aggiornati al 30 giugno). Secondo il 31esimo report del Commissario Straordinario per le persone scomparse, in provincia di Bergamo è stata denunciata - fino al 31 giugno di quest'anno - la scomparsa di 236 persone, il dato più alto della Lombardia dopo quello di Milano (534). Di quelle sparite nel nostro territorio, ne sono state ritrovate 179, un tasso di ritrovamento del 75,8 per cento.
Le scomparse in Bergamasca
A livello provinciale, come detto Bergamo è la seconda provincia che ha registrato più denunce dopo Milano. Un dato significativo, considerando che al primo posto si trova una provincia con oltre tre milioni di abitanti, mentre la nostra ha una popolazione di poco più di un milione. Delle 236 persone scomparse in Bergamasca nei primi sei mesi dell'anno, ben 57 sono ancora da ritrovare e 5 sono state ritrovate senza vita purtroppo. Subito dopo Bergamo, si posiziona Brescia, con 192 denunce.
Lombardia la regione con più sparizioni
A livello regionale, la nostra regione resta quella con il maggior numero di denunce di scomparsa di cittadini italiani, con il 17,8 per cento del totale nazionale (896 casi su 5.042). Il tasso di ritrovamento è dell'81 per cento (726 ritrovamenti su 896 denunciati). Seguono la Campania, con il 12,2 per cento delle denunce, e il Lazio, con il 10,8 per cento.
Tra le regioni con il più alto tasso di ritrovamenti, al primo posto c'è il Veneto, con l'83,3 per cento di successo nei casi di scomparsa (269 su 323), seguito dall'Emilia-Romagna, che raggiunge l'82,2 per cento (313 su 381), e dalla Toscana, con l'81,3 per cento (217 su 267 casi). Questi dati evidenziano una gestione particolarmente efficace nelle operazioni di ritrovamento in queste zone, con tassi di successo superiori alla media nazionale.
Nei primi sei mesi del 2024, in Lombardia sono stati denunciati in totale 1.610 casi di scomparsa, in aumento rispetto ai 1.467 casi del 2023. Dividendo per nazionalità, sul totale delle denunce se ne hanno appunto 896 di cittadini italiani e 714 di stranieri. Inoltre, 1.080 riguardano minori. Rispetto ai casi totali, senza divisioni di età, ci sono 441 persone ancora da ritrovare e venti sono state trovate senza vita.
La situazione in Italia
Dal report sulle persone scomparse nel nostro Paese, emerge in particolare il fenomeno delle "scomparse ripetute", spesso segno di profondo disagio: tra gli 11.694 eventi segnalati, 858 persone hanno generato da sole 2.246 segnalazioni di allontanamento. Complessivamente, le persone scomparse nel periodo sono quindi 10.306.
A differenza degli anni passati, si osserva una diminuzione del 10 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023, che presentava 13.031 denunce. La media giornaliera delle denunce è scesa a 64 casi, sette in meno rispetto al primo semestre 2023. Anche gli indici di ritrovamento evidenziano una tendenza positiva: il tasso di rintraccio è passato dal 48 per cento nei primi sei mesi del 2023 al 57 per cento nel 2024.
Dall'analisi per fasce d’età, i minori di 18 anni risultano la maggioranza, con il 69,6 per cento (8.143 denunce), seguiti da persone tra i 18 e i 65 anni (26,2 per cento, ovvero 3.067 denunce) e dagli ultrasessantacinquenni (4,1 per cento, pari a 484 denunce). I tassi di ritrovamento variano: il 77,3 per cento per gli ultrasessantacinquenni, il 73,1 per cento per la fascia 18-65 e il 49,7 per cento per i minori.
Per quanto riguarda la nazionalità, il fenomeno delle persone scomparse continua a interessare maggiormente i cittadini stranieri, sebbene con una diversa incidenza: nel primo semestre 2024 le denunce di stranieri rappresentano il 57 per cento del totale (6.652 su 11.694 casi), in calo rispetto al 65 per cento del 2023, mentre le denunce di cittadini italiani sono salite al 43 per cento, contro il 35 per cento del periodo equivalente dell'anno precedente.