In Lombardia l'11% del personale sanitario non si è vaccinato contro il Covid
A renderlo noto il consigliere regionale bergamasco di Azione, Niccolò Carretta. Il dato sale al 17 per cento se si prende in considerazione anche il personale non sanitario che lavora nelle Asst e nelle Ats Lombarde. Nelle Rsa vaccinato il 91 per cento degli ospiti
In Lombardia l’11 per cento degli operatori sanitari non ha aderito alla fase 1 delle vaccinazioni. Un dato che sale al 17 per cento se si prende in considerazione anche il personale non sanitario che lavora all’interno delle Azienda socio sanitarie territoriali e delle Ats lombarde. Per quanto riguarda la situazione all’interno delle Rsa, nel 91 per cento dei casi gli anziani ospiti hanno ricevuto il vaccino.
I dati sono stati resi noti oggi (mercoledì 27 gennaio) dal consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, il quale nel corso della commissione sanità ha chiesto lumi in merito alla campagna vaccinale al neo assessore al Welafre e vicepresidente Letizia Moratti.
Per Carretta si tratta di percentuali troppo elevate. «Personalmente resto convinto che per gli operatori sanitari avremmo dovuto prevedere l’obbligatorietà – ha commentato il consigliere regionale - ma ora è importante che Regione Lombardia si attivi al più presto con piani di comunicazione e informazione efficaci per evitare il flop durante la fase 2 delle vaccinazioni, che coinvolgerà una fetta più allargata di popolazione e che sarà di fondamentale importanza riuscire a vaccinare in tempi brevissimi».
Secondo quanto riferito dall’assessore Moratti la fase 2 delle vaccinazioni, per intenderci quella rivolta ai cittadini lombardi, non partirà prima di aprile. L’attuale prima fase di somministrazioni, infatti, è previsto che si concluda il 5 marzo e sarà seguita da una fase 1-bis, durante la quale a ricevere il siero saranno comunque professionisti che operano in campo medico come farmacisti, personale sanitario domiciliare, odontoiatri, sanità militare e informatori scientifici.
Nel frattempo, Letizia Moratti ha annunciato l’arrivo in Lombardia a febbraio di ulteriori 400 mila dosi di vaccini dopo i ritardi nella distribuzione che hanno caratterizzato le ultime settimane. In particolare Pfizer si sarebbe impegnata a consegnare 294.840 dosi, mentre Moderna 109.600 dosi.