la lettera

Commerciante di via Quarenghi minaccia di morte gli abitanti: «Abbiamo toccato il fondo»

Spaccio, schiamazzi, deturpazione, rifiuti e vendita di alcolici fino a notte fonda. I condomini hanno segnalato la situazione già da un anno

Commerciante di via Quarenghi minaccia di morte gli abitanti: «Abbiamo toccato il fondo»
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«Ti ucciderò, ti distruggerò»: sono queste le parole che domenica scorsa (23 aprile) una ragazza residente al civico 37 di via Quarenghi si sarebbe sentita rivolgere dal gestore di un minimarket lì vicino. L'uomo aveva anche una pietra in mano.

La giovane non sembra essere l'unica vittima di minacce di questo tipo. Sono tante le donne che segnalano vicende simili e, in generale, tutto il vicinato, negozianti compresi, è allarmato dal comportamento di questo gestore, tanto da aver già presentato due esposti nei suoi confronti. Ora scrivono: «Ci sentiamo abbandonati dalle autorità che, da più di un anno, hanno permesso all’individuo di proseguire con i suoi comportamenti. La nostra situazione è insostenibile. Non sappiamo più cosa fare. Qualcuno ci aiuti».

Licenza revocata, ma niente chiusura definitiva

Nella lettera inviata alla nostra redazione e firmata a nome di «numerosi residenti e negozianti in prossimità di via Giacomo Quarenghi 37», viene spiegato come le problematiche risalgano già allo scorso anno. Il primo esposto è infatti del maggio 2022, l'ultimo di soli cinque giorni fa.

«Tre giorni dopo il nostro secondo esposto - scrivono -, abbiamo letto tramite una testata giornalistica che al negozio in questione è stata sospesa la licenza per 15 giorni. Siamo rimasti allibiti che la licenza non fosse stata revocata completamente e imposta una chiusura definitiva, vista la serietà della questione e le moltitudini di gravissime segnalazioni».

Schiamazzi, vendita di alcolici e spaccio

Nell'esposto venivano spiegati i comportamenti irrispettosi e incivili del negoziante in «persistente stato di ubriachezza», quali schiamazzi, vendita di alcolici fino a notte fonda, rifiuti disseminati, spaccio, continuo andirivieni di persone estranee anche nelle zone comuni del condominio. Non solo, i condomini hanno avanzato l'ipotesi che l'uomo risieda nel minimarket stesso, dato che lì avrebbe una brandina, lì si farebbe la doccia (anche a orari inopportuni), lì girerebbe nudo, o quasi, durante la notte.

Probabilmente abita lì: che fare?

Per questo, nella lettera sottolineano: «Siamo rimasti stupiti che non fosse stato affrontato il palese problema che (come segnalato nell’esposto) il negoziante abiti, presumibilmente illegalmente, nel suo locale commerciale affittato di pochissimi metri quadrati, con ovvi disagi al condominio (forti rumori notturni, imbrattamento dello stesso, presenza di persone ubriache se non drogate nell’androne del condominio anche di notte)». 

Sospensione dell'attività non rispettata

I condomini preoccupati sono quindi rimasti delusi da un provvedimento, quello della sospensione della licenza, che reputano insufficiente. Non solo, sembra anche non venga rispettato: «Nonostante la sospensione temporanea della licenza, avvenuta sabato 22 aprile, il gestore del minimarket ha semplicemente ignorato l’ordine di chiusura. Chiamata la polizia, gli agenti gli hanno fatto chiudere il negozio e allontanare i presenti, ma il negoziante è ritornato poco dopo e ha semplicemente riaperto la sua attività. Da allora, ha proseguito con le sue abituali condotte, incluse delle gravissime minacce di morte e percosse a residenti e vicini». 

«Si è lanciato verso di me aggressivamente»

L'autore della lettera, a nome di tutti i condomini, racconta anche un episodio personale: «Anche io sono stato minacciato di morte e percosse in multiple occasioni. Ieri sera, sentendo di nuovo urla in strada da parte del negoziante, sono uscito dal condominio e dopo pochi passi mi sono trovato il gestore lanciarsi verso di me aggressivamente. Spintolo via prima che potesse colpirmi, fortunatamente il negoziante si è ritirato, non senza proseguire con le minacce. Tutto questo davanti a diversi testimoni. Ho immediatamente chiamato le forze dell’ordine, ma prima che la polizia arrivasse il negoziante si era già chiuso nel negozio. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno intimato al gestore di uscire ma lui li ha semplicemente ignorati. Gli agenti, pochi minuti dopo, hanno detto di non poter fare altro e se ne sono andati». 

Da qui la constatazione: «Abbiamo purtroppo toccato il fondo. Ci sentiamo completamente abbandonati, disorientati e temiamo per la nostra incolumità».

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