Incendio in via Moroni: apre una raccolta fondi per aiutare il suocero
Nel pomeriggio di ieri, attorno alle 17, nuove fiamme si sono sprigionate nella parte interna degli edifici. Focolaio spento in mezz'ora dai Vigili
Fotografie di Francesco Pronesti (Facebook)
L'incubo non è finito: ieri, mercoledì 23 agosto, l'incendio di via Moroni è ripartito a causa del caldo estremo presente negli ultimi giorni in città. Come riporta Corriere Bergamo, il materiale che si trova sul tetto - surriscaldato - ha riacceso i focolai rimanenti, costringendo i Vigili del Fuoco a intervenire nuovamente sull'edificio lambito dalle fiamme.
Qualche avvisaglia era già presente a metà pomeriggio: del fumo, infatti, aveva iniziato ad alzarsi da travi e grondaie ormai in cenere. Ma è soltanto attorno alle 17 che il rogo è ufficialmente ripartito, intaccando una parte di grondaia e la parte interna dei palazzi. Fortunatamente, nel giro di mezz'ora, i Vigili sono riusciti a spegnere l'incendio.
Foto di Francesco Pronesti
Foto di Francesco Pronesti
Foto di Francesco Pronesti
Foto di Francesco Pronesti
Una raccolta fondi per aiutare chi è in difficoltà
Il rogo, scoppiato nella mattinata di lunedì 21 agosto, ha lasciato dietro sé un bilancio disastroso: circa venti gli appartamenti inagibili dichiarati fino a ieri, quaranta le unità immobiliari coinvolte e altrettante le persone che si sono ritrovate fuori casa - tra chi è stato ospitato da amici e parenti e chi costretto a passare le notti al Central Hostel Bergamo, a spese del Comune.
Sono partite anche le prime raccolte fondi per aiutare gli sfollati. «Ciao, mi chiamo Simone e sto raccogliendo fondi per fare una donazione a mio suocero che il 21 agosto si è visto portare via la casa dalle fiamme» si legge in una delle raccolte fondi online. L'uomo viveva in uno degli appartamenti dichiarati inagibili, perciò per molti mesi si ritroverà senza una casa dove andare.
«Al suo interno - prosegue - a causa dell'acqua non c'è più nulla di recuperabile, ha potuto portare via solo documenti, medicine e qualche vestito. Muri, soffitto e mobili: tutto da buttare e rifare da capo. Spero che possiate aiutarci, dopo una vita di sacrifici e a quattro anni dalla pensione ricominciare da capo è dura». Le prime donazioni sono già arrivate. L'obiettivo è raggiungere diecimila euro.