Chiesta una perizia

Indagine sulla mancata zona rossa, un pool di esperti al fianco dei magistrati

Raccolte le dichiarazioni di vertici regionali e governativi, gli inquirenti hanno chiesto a un gruppo di esperti di fare luce sulla vicenda: delle misure immediate avrebbero davvero contenuto il contagio?

Indagine sulla mancata zona rossa, un pool di esperti al fianco dei magistrati
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Ora che le "parti in causa" sono state tutte ascoltate, dai vertici regionali a quelli del Governo, passando per gli esperti dell'Iss, la Procura di Bergamo deve tirare le somme: ci sono realmente gli estremi per aprire una vera e propria indagine, dunque con tanto di indagati e ipotesi di reato concrete, circa la mancata istituzione di una zona rossa tra Alzano e Nembro alla fine di febbraio? La situazione è delicata, perché non è semplice capire se la decisione possa essere etichettata come mera scelta politica (seppur con tutte le drammatiche conseguenze che ne sono seguite) o un errore con conseguenze legali.

Per questo motivo, raccolte le dichiarazioni delle persone informate sui fatti, la Procura ha ora deciso di "assumere" un pool di esperti con un ruolo ben specifico: capire se sussiste un nesso tangibile e scientificamente provato tra la scelta di non isolare i comuni di Nembro e Alzano e l’incremento esponenziale di contagiati registrato in quel periodo in Bergamasca e, nello specifico, in Bassa Val Seriana. Si tratta di un passaggio fondamentale dell'indagine in corso: se si provasse che, a inizio marzo, era già troppo tardi per l'istituzione si una zona rossa (come sostenuto da qualcuno, come il sindaco di Nembro Claudio Cancelli), allora sarebbe complicato imputare a qualcuno la responsabilità penale della non decisione.

In attesa che gli esperti redigano la perizia in questione, i magistrati continueranno comunque il loro lavoro, sentendo altre persone informate sui fatti negli uffici di piazza Dante.

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