I consigli del Reader's Digest

Infallibili stategie anti-abbiocco dedicate a chi lavora in ufficio

Infallibili stategie anti-abbiocco dedicate a chi lavora in ufficio
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È un problema generalizzato, ma che purtroppo non consola: il trauma da rientro o post-vacanze che dir si voglia. Lo avvertono tutti nei primi giorni, o anche nelle prime settimane, nella routine quotidianità ma soprattutto al lavoro, specie in ufficio, dove complice il fuso orario e abitudinario da recuperare o la semplice noia del ticchettio della tastiera, l’abbiocco ci attende dietro l’angolo. Se poi a questo si aggiunge pure una pausa pranzo con cibarie sbagliate, proprio non c’è più scampo. O forse sì, almeno secondo alcuni esperti americani intervistati dal Reader's Digest, che insegnano come non cedere a Morfeo in momenti poco opportuni, magari proprio mentre sta passando dietro di voi il capoufficio.

Gli 11 trucchi salva carriera. È bene memorizzarli subito o per chi ha la mente corta appuntarli su un bloc-notes, andandoli a rispolverare ogni mattina prima di incominciare la giornata lavorativa se l’intento è quello di non vedere andare in fumo i propri sogni di gloria e carriera per una palpebra calante intercettata dal superiore.

 

 

  • Fare movimento. Sempre e costantemente; non serve strafare ma è sufficiente alzarsi dalla scrivania per qualche minuto e sgranchirsi le gambe. Meglio sarebbe già iniziare la giornata con un po’ di moto, come salire le scale anziché usufruire dell'ascensore o fare il giro dell’isolato prima di entrare in ufficio. Questo perché l'attività fisica migliora la circolazione, aiuta cioè ad ossigenare i tessuti, cosa che si traduce in un aumento dei livelli energetici e dunque in una migliore performance lavorativa.
  • Muoversi, se possibile, nel verde. Ora che le giornate ancora lo consentono e il caldo va scemando, il consiglio degli esperti è di fare una passeggiata al parco, sfruttando magari la pausa pranzo. Questo contesto ambientale favorirebbe infatti l’attenzione involontaria, una particolare capacità del cervello di osservare, memorizzare gli oggetti senza sforzi eccessivi. In pratica questa passeggiata green dovrebbe potenziare attenzione e memoria.
  • Pensare a Fido o a Silvestro. Focalizzare l’attenzione sul proprio animale domestico, secondo uno studio americano condotto dal College of Veterinary Medicine dell'Università del Missouri, stimolerebbe ossitocina, l’ormone che contrasta quelli dello stress, facendo riacquisire concentrazione e tranquillità. Insomma, tenersi una foto sulla scrivania del proprio cane o gatto o anche guardare dei video  sugli animali aumenterebbero energia e emozioni positive.

 

 

  • Bere caffè.  Si sa, per gli italiani “‘a tazzulella” di caffè è impagabile. Un rituale che però deve essere assolto al momento giusto. Ad esempio mai berlo dopo le 14, se la caffeina contenuta nella bevanda rende faticoso l’addormentamento e il buon sonno. Che significa, insomma, arrivare l’indomani in ufficio già stanchi e provati da una notte quasi insonne e dunque poco volenterosi verso le incombenze della giornata.
  • Mettere in bocca un chewing-gum. È una brutta abitudine e non fa parte delle regole del galateo. Ma secondo uno studio americano della St Lawrence University, masticare chewing-gum stimola le zone cerebrali dedicate alla memoria e al ricordo, dunque sarebbe sempre da mettere in bocca prima di una prova importante, come un esame, quale possibile aiuto per un esito migliore. Attenzione però al tempo, perché eccedere, superando cioè i 15-20 minuti di masticazione, potrebbe sortire effetti contrari andando addirittura a inibire la stimolazione cerebrale.
  • Idratazione. È fondamentale per l’organismo, perché il corpo lasciato all’asciutto si stanca più facilmente, l’umore diviene fluttuante e sull’irritato andante, la concentrazione cala. Insomma un disastro. Ecco perché gli esperti consigliano d'iniziare la giornata con un bel bicchierone di acqua e di continuare a sorseggiare liquidi nell'arco delle 24 ore, fino a raggiungere 8 bicchieri quotidiani.
  • Ascoltare musica. Ma solo quella preferita. Dall’Università di Miami fanno sapere che non c’è niente di meglio per aumentare la produttività; lo dimostrerebbe un esperimento su 56 impiegati a cui era stata fatta ascoltare della musica durante l'orario d'ufficio osservando che qualità del lavoro e concentrazione calavano sensibilmente, in sole tre settimane, se il lavoro non era allietato dalle note musicali preferite.

 

 

  • Cibo sano a pranzo. Vale a dire niente junk-food, hamburger, sandwich e così via. Perché se in ufficio possono sembrare la soluzione più rapida e migliore per riempire lo stomaco, in realtà questi alimenti provocano un iniziale picco glicemico a cui segue un brusco calo di energia che lascia ‘inappetenti’ riguardo alla voglia di riprendere a lavorare. Meglio un pranzo che fornisca proteine e carboidrati complessi e preveda vegetali a foglia verde che apportano ferro, indispensabile per aiutare l'organismo a vincere la fatica.
  • Poco e buono. Restringere le quantità di cibo a pranzo è il consiglio degli esperti per evitare la digestione lenta e il gonfiore che non vanno proprio d’accordo con la ripresa del lavoro dopo il break di mezzogiorno. Se si porta il pranzo da casa, meglio chiuderlo in piccoli contenitori che non solo salvaguardano le porzioni, ma illudono il cervello che si stia mangiando molto. Mentre al ristorante scegliere sempre la mezza porzione ed evitare cibi grassi, come le patatine fritte, ad esempio. Infine, attendere almeno 20 minuti in caso di bis, che non è altro che il tempo necessario al cervello per segnalare il livello di sazietà.
  • Mangiare sempre a pranzo. Anche nelle giornate in cui il lavoro è in esubero o l’orario canonico della pausa debba essere posticipato, non rinunciare al pranzo. Piuttosto sgranocchiare snack a base di proteine e carboidrati, come humus e verdure o un toast integrale con burro d'arachidi o uno yogurt greco e della frutta. Questo perché non si dovrebbe mai lasciare lo stomaco vuoto, ovvero fare passare più di 4-5 ore senza mangiare neppure un boccone.
  • Dormire il giusto. Almeno 7-8 ore per notte. Infatti il mancato sonno alle spalle rende la sensazione di stanchezza, e quindi di abbiocco pomeridiano, ancora più forte per via dell’alterazione del ritmo sonno/veglia.
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