L'inquietante giallo delle messe nere a Mozzo, tra disegni di teschi, falci e candele
Al Borghetto una signora ha visto un uomo alto e magro che armeggiava a bordo strada e che quando ha notato le persone è scappato. Quello che allarma di più il quartiere è la roncola che sembrava affilata e sporca di qualcosa di scuro. Subito allertati i carabinieri
di Dino Ubiali
Messe nere a Mozzo? Che siano messe nere, riti vudù oppure atti fantasiosi di uno squilibrato non si può dire con certezza. Fatto sta che settimana scorsa, come si legge sul sito dei Gruppi di vicinato di Mozzo, nel quartiere del Borghetto, tra le ville di via Gramsci e via Fermi a ridosso del vigneto comunale, nei pressi della via Scortarola che attraversa il colle di Mozzo verso il centro e intitolata al partigiano Nava, una signora ha visto uno strano personaggio, alto e magro, che armeggiava sul bordo della strada.
La signora è uscita di casa e ha visto disegnato con un gessetto un teschio bianco, due candele azzurre accese, sul bordo alto, una bottiglia vuota a sinistra, il disegno di un uomo legato appeso per le mani, a sinistra, come se fosse sottoposto a tortura, e alcuni altri segni strani alla base del cranio. Ma quello che ha allarmato di più il quartiere è stata la presenza di una roncola alla base del disegno, che sembrava affilata e sporca di qualcosa di scuro. Alla vista dei residenti l’uomo è scappato, portando con sé la roncola.
Subito sono stati allertati i carabinieri che hanno battuto le vie del quartiere e sul Gruppo di vicinato è apparsa la foto dell’improvvisato altarino.