Che vergogna

Insulti, gomme tagliate e auto imbrattata: Enzo, sua mamma e la "colpa" di essere napoletani

Da tre giorni sono minacciati perché originari di Napoli. La denuncia sui social e la solidarietà del direttivo del Club Napoli Bergamo Azzurra

Insulti, gomme tagliate e auto imbrattata: Enzo, sua mamma e la "colpa" di essere napoletani
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La storia recente non manca di episodi di intolleranza e violenza tra Nord e Sud Italia, così come di cori e sfottò beceri lanciati dai bergamaschi contro i napoletani. Le ultime persone, in ordine cronologico, a restare vittime di insulti e atti vandalici che si potrebbero assimilare a una matrice xenofoba sono stati Enzo Celentano e sua mamma Imma. La loro colpa? Essere napoletani.

Tanto basta per subire, ormai da tre giorni, vandalismi di ogni sorta: prima è stata imbrattata l’automobile con vernice bianca e, per non farsi mancare nulla, sono stati anche tagliati loro gli pneumatici. Poi i vandali sono arrivati fino alla soglia di casa, imbrattando la porta con vernice spray nera che è stata usata anche per scrivere sui muri del pianerottolo «Fo’ di c….i» e «Napoli m...a», firmato con un bel 1907 che ricorda la "firma" della Curva Nord dell'Atalanta (c'è la possibilità che sia stata fatta per depistare le autorità).

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La denuncia sui social

A stigmatizzare l’accaduto sui social e a richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine e delle istituzioni, nella speranza «che i responsabili vengano perseguiti, come giusto che sia», ci ha pensato il direttivo del Club Napoli Bergamo Azzurra, che insieme a tutti i suoi soci ha espresso «la propria indignazione e il massimo sostegno ad Enzo e sua mamma Imma per gli ignobili e deprecabili atti vandalici che ormai da tre giorni sono costretti a subire».

Discriminazioni e insulti che come unico scopo puntano a intimidire queste persone. Enzo Celentano, oltre ad essere socio del Club, è anche collaboratore del direttivo. Ma soprattutto il suo bar-tavola calda "Amici dello sport" ospita, ormai da cinque anni, all’interno la sede di Bergamo Azzurra.

«Enzo e sua madre Imma – aggiunge il direttivo - hanno creato una realtà imprenditoriale ben radicata alla Malpensata, sono da sempre costruttori di rapporti sereni tra tifoseria napoletana e bergamasca; mai in cinque anni si sono verificati episodi di tale gravità e portata. Nel corso degli anni Enzo si è attivato per costruire buoni rapporti e, nel suo piccolo, per cercare di cambiare le cose, promuovendo e organizzando le visioni in televisione di Napoli-Atalanta nella nostra sede. Sempre nel nome della sportività, della convivialità e del rispetto reciproco: non c'è mai stato un problema o una discussione. Anzi dopo la partita in qualsiasi modo finiva Enzo era solito organizzare dei pacifici "terzi tempi" fra il club e i tifosi atalantini».

Sempre pronto a sostenere iniziative di solidarietà, Enzo Celentano ha contribuito a una donazione ricevuta dall’ospedale degli alpini alla Fiera di Bergamo, durante l’emergenza Covid, effettuata da Bergamo Azzurra in collaborazione con altri Club Napoli e precisamente Novara, La Spezia e Arezzo.

«Questi deplorevoli atti fanno emergere un problema che ormai, inutile negarlo, esiste – commentano amareggiati dal Club – e che ancor oggi produce gesti sconsiderati, commessi da persone altrettanto ignoranti e sconsiderate che, fortunatamente, non rappresentano la maggioranza della popolazione bergamasca, ma che comunque ne macchiano la rispettabilità e l'onore. Queste persone vanno isolate, condannate ma soprattutto trovate».

«Colpendo Enzo si è colpita per l'ennesima volta Napoli e di riflesso tutti noi del Club Napoli Bergamo Azzurra – concludono -. Auspichiamo che a questo grave episodio venga data la giusta attenzione. Fino ad allora Bergamo Azzurra combatterà e contrasterà queste ignobili e deplorevoli azioni. Niente e nessuno ci potrà mai fermare, tantomeno la violenza».

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