Acquisizione Ubi da parte di Intesa, accordo sui lavoratori: 2.500 assunzioni, molte a Bergamo
Buona parte delle assunzioni a tempo indeterminato sarà effettuata nella nostra città. Le uscite saranno gestite solo su pensionamenti o prepensionamenti
L’accordo sui lavoratori è arrivato nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 ottobre: nell’ambito dell’integrazione di Ubi in Intesa Sanpaolo saranno 5.000 le uscite volontarie e 2.500 le assunzioni a tempo indeterminato, proprio come Ca' de Sass aveva promesso che sarebbe andata. «È un buon accordo, che sancisce il principio della volontarietà delle uscite per pensionamento o prepensionamento - commenta Pierangelo Casanova, segretario generale della Fisac-Cgil di Bergamo e coordinatore nazionale della Cgil per Ubi -. Nel confronto che abbiamo svolto è stato stabilito che i nuovi ingressi dovranno servire a supportare chi resta sul posto di lavoro, in particolare nelle filiali sempre più in affanno. Come già dichiarato dall’amministratore delegato di Intesa, buona parte delle assunzioni sarà effettuata a Bergamo che, presumibilmente, sarà particolarmente interessata dalla cessione di sportelli a Bper, come previsto dall’Antitrust».
Le nuove assunzioni saranno attuate anche attraverso la stabilizzazione di dipendenti a tempo determinato, valutando l’inserimento dei lavoratori del settore collocati nel Fondo Emergenziale, mentre le uscite volontarie avverranno entro la fine del 2023 nell’attuale perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI. Nel caso di adesioni superiori alle 5.000 uscite previste, verrà redatta una graduatoria unica sulla base della data di maturazione del diritto a pensione. In questo secondo casa verrà data priorità:
- al personale che aveva già aderito agli accordi stipulati nei due Gruppi ed escluso dalle precedenti graduatorie e che si avvale in questa nuova adesione del medesimo requisito pensionistico
- ai titolari della L. 104 in situazione di gravità per sé
- al personale disabile con invalidità non inferiore al 67 per cento
L’accordo consente anche l’utilizzo di Quota 100 e Opzione donna per il personale che ha maturato o maturerà il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2021 e prevede la possibilità di adesione volontaria al pensionamento entro il 9 novembre 2020, con uscita al 31 dicembre 2020, per chi ha già maturato la finestra pensionistica o all’ultimo giorno del mese antecedente alla maturazione della stessa.
Per i lavoratori che, invece, matureranno la pensione tra l'1 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, c’è la possibilità di adesione entro il 9 novembre 2020 alla pensione anticipata o di vecchiaia, con incentivo e premio di tempestività, o in alternativa al Fondo di Solidarietà.
Infine, chi maturerà la pensione tra l'1 gennaio 2023 e il 31 dicembre 2026 potrà aderire al Fondo di Solidarietà (sempre entro il 9 novembre 2020). La data di uscita è prevista al 31 dicembre 2023 con possibili anticipi in base alle esigenze organizzative aziendali. Durante il periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà verranno garantite la copertura sanitaria del personale in servizio, le condizioni creditizie e agevolate, l'erogazione dell’assegno per familiari con handicap, l'assunzione del coniuge o del figlio in caso di premorienza.