Ipotesi reintegro sanitari no-vax sospesi: il neo-ministro pensa al provvedimento
Gli Ordini sanitari bergamaschi: d'accordo, ma non risolverà la grave carenza di personale sanitario
Presto medici e infermieri che si sono opposti all'obbligo vaccinale saranno reintrodotti a servizio. Lo ha detto l'appena nominato ministro alla Salute Orazio Schillaci in una nota rilasciata dal ministero, annunciando quello che sarà un progressivo percorso verso un ritoro alla normalità. Il ritorno al lavoro dei sanitari sospesi doveva avvenire dopo il 31 dicembre, ma con il cambio Governo è previsto a breve un provvedimento per il reintegro.
Come riporta Corriere Bergamo, la scelta è stata accolta positivamente dall'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri e da quello delle Professioni infermieristiche. Il motivo è da ricercare nella situazione attuale: non più quella di emergenza assoluta di qualche anno fa, dove la vaccinazione era considerata una «esigenza duplice: per proteggere i sanitari e contenere la diffusione del contagio» come ha spiegato il presidente dell'Ordine dei Medici, Guido Marinoni, che ha comunque sottolineato l'importanza dell'obbligo nel momento in cui era stato introdotto. «Non deve passare il messaggio che la vaccinazione, per chi ha aderito, sia stata una beffa».
I tempi sarebbero quindi cambiati e con essi anche il virus, mutato nel grado di emergenza. Tuttavia, il reintegro non bsterà a risolvere un'altra emergenza a livello nazionale: la mancanza di personale medico e sanitario. Che è anche la ragione principale per cui il ministero vuole riportare a servizio tutti i sospesi. In realtà, ha spiegato Gianluca Solitro, presidente dell'Ordine delle Professioni infermieristiche, i numeri sono talmente esigui che difficlmente risolverebbero la situazione di grave carenza, stimata a quasi 100 mila infermieri.
Quel che è certo è che il provvedimento del nuovo ministro attirerà qualche scontento tra cittadini e sanitari. Così come il termine dell'obbligo di indossare la mascherina in strutture sanitarie e Rsa, in scadenza oggi lunedì 31 ottobre. La raccomandazione dei medici bergamaschi è una: continuare a indossarla anche se non obbligatoria, perlomeno in strutture sanitarie o per proteggere le persone fragili.