La Banca centrale europea dà il via libera all'acquisizione di Ubi da parte di Intesa
Nella serata di ieri, venerdì 5 giugno, la Banche Centrale Europea ha dato l'ok all'acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa. Si tratta di un importante passo avanti per l'istituto guidato da Carlo Messina nell'ambito di un progetto di acquisto che è diventato, nel tempo, una vera e propria "battaglia" con i soci storici della banca bergamasca-bresciana, fortemente contrari all'operazione.
Ubi, un paio di settimane fa, ha anche presentato un ricorso al Tribunale di Milano per chiedere la verifica dell'efficacia dell'Ops (Offerta pubblica di scambio), dato che Intesa non ha rinunciato alla cosiddetta condizione Mac, una clausola legata a effetti sfavorevoli (in questo caso il Covid) intervenuti fra il momento dell’accordo e quello del closing e che fornisce all’acquirente il diritto di recedere dal contratto oppure di chiedere la revisione del prezzo.
Dal canto suo, Intesa ha reso noto che gli effetti dell'emergenza Covid non influiranno sull'Ops per Ubi. Dopo l'ok all'operazione della Bve, infatti, Intesa ha fatto sapere con una nota che si suppone che «ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l'attività di Ubi Banca e/o la situazione finanziaria, patrimoniale, economica o reddituale sua e/o delle società del gruppo Ubi, oltre ad analoghi effetti per l'Offerta e per Intesa Sanpaolo». Intanto, però, si attendono anche i verdetti di Antitrust e Consob sui futuri effetti dell'acquisizione.