La bergamasca Michela Boldrini ricoverata a Mombasa per le forti ustioni dopo l'incendio in Kenya
L'impiegata bergamasca insieme al cugino sarebbe tornata in camera per recuperare il passaporto, quando le fiamme li hanno sorpresi
Ha riportato gravi ustioni al corpo e gonfiori al viso, ma non sembra essere in pericolo di vita Michela Boldrini, impiegata 40enne di Bergamo, rimasta ferita nel corso dell'incendio dello scorso mercoledì, il 22 febbraio, a Watamu, in Kenya.
Il tentativo di recuperare il passaporto
La donna si trovava al Barracuda Inn Resort, da dove sarebbe dovuta ripartire proprio l'indomani, il 23 febbraio. Come ha raccontato all'agenzia Ansa il cugino Mattia Ghilardi, che vive in Val Cavallina ed era in vacanza con lei, quando hanno visto l'incendio propagarsi verso la struttura hanno deciso di tornare in camera per prendere i documenti, preoccupati che il passaporto potesse andare perso.
Ghilardi commenta: «A ripensarci, dovevo correre in spiaggia come hanno fatto quasi tutti gli ospiti del resort, ma istintivamente ho pensato a salvare i documenti di viaggio, che alla fine non sono comunque riuscito a recuperare, al pari di tutti i miei effetti personali». Michela Boldrini non è invece raggiungibile, dato che il suo cellulare è andato perso nel rogo.
La più grave
Dei tre italiani rimasti feriti è lei la più grave e per questo è stata trasferita all’ospedale di Mombasa. Suo cugino è invece allo Star Hospital di Malindi.