Le rivelazioni Espresso-Wikileaks

Lo scandalo intercettazioni Nsa Perché l'Italia è così tanto spiata

Lo scandalo intercettazioni Nsa Perché l'Italia è così tanto spiata
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Con un colpo giornalistico davvero notevole, L'Espresso, in collaborazione con Wikileaks, ha pubblicato alcuni stralci dei contenuti del lavoro di spionaggio della americana National Secutity Agency (NSA), quella che, secondo la definizione del New Yorker, è «la più grande, più potente, più tecnologicamente sofisticata agenzia di spionaggio che il mondo abbia mai conosciuto». Il materiale pubblicato riguarda conversazioni e retroscena inerenti al periodo di agonia dell'ultimo governo Berlusconi, quello che nel 2011 cadde per lasciar spazio all'esecutivo tecnico di Mario Monti. Come si può intuire, gli scoop sono due: anzitutto che gli Stati Uniti, dopo vicende analoghe con Germania e Francia, tenevano (o tengono?) sotto stretto controllo l'attività anche del Governo italiano, e in secondo luogo, ovviamente, i contenuti del lavoro di spionaggio. Che raccontano di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy come promotori ufficiosi della caduta di Berlusconi, dei rapporti fra Italia e Israele, del Ruby-gate e delle olgettine, e di tanto altro ancora. Oggi il presidente Obama ha firmato una legge che estende la protezione della privacy ai cittadini dei Paesi alleati, che potranno fare causa al governo degli Stati Uniti se i loro dati saranno svelati in modo illegale. Ma la bufera rimane.

 

Barack Obama

 

Cosa è emerso dai rapporti NSA. Partendo dal fondo, ovvero dai contenuti dello spionaggio americano, sono diversi i retroscena interessanti emersi. Su tutti, l'incontro che il 22 ottobre 2011, a Bruxelles, avvenne fra Berlusconi, Merkel e Sarkozy, in cui la Cancelliera tedesca e il Presidente francese manifestavano tutto il loro disappunto per la stagnante situazione economica italiana e per il continuo crescere del debito pubblico, invitando (molto poco cordialmente) il Cavaliere a correre ai ripari il prima possibile con riforme forti e aggressive. Come è noto, Berlusconi mantenne una posizione di scontro con l'Ue e i suoi vertici, e nel giro di due settimane il suo Governo cadde. Non solo: pare che nel 2010 Berlusconi venne spiato durante alcuni colloqui con il leader israeliano Netanyahu, in un momento in cui i rapporti fra Gerusalemme e Washington erano particolarmente tesi.

 

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Berlusconi, Israele, il Ruby-gate... Il Premier confidò al suo pari israeliano l'intenzione di mettere l'Italia e tutta la sua diplomazia a disposizione affinché le relazioni con gli Usa potessero ritrovare requie. Altro soggetto rilevante tenuto sotto stretta sorveglianza era Valentino Valentini, forse poco noto ai più ma elemento di fondamentale importanza per il Cavaliere, essendo stato il tramite principale dei rapporti fra lo stesso Berlusconi e Putin (rispetto al quale gli Usa volevano capire a fondo quali relazioni, in termini di accordi energetici, ci fossero fra Italia e Russia) e soprattutto un testimone estremamente rilevante nel processo del cosiddetto “Ruby-gate”, segno che a Washington erano molto interessati agli sviluppi della vicenda giudiziaria. Tanto interessati che, al contrario dei cablo relativi agli incontri con Merkel, Sarkozy e Netanyahu, questo materiale non venne concesso agli occhi di Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, ovvero i 4 Paesi con cui gli Usa si sono impegnati a condividere più o meno tutto il proprio lavoro di spionaggio. E poi diversi altri elementi più generali, come il fatto che l'Italia sia stata (di nuovo: sia?) uno dei due soli Paesi europei ad avere sul proprio territorio due team dei servizi speciali del NSA, a Roma e Milano (l'altro è la Germania); o, ancora, il fatto che solo fra dicembre 2012 e gennaio 2013 gli Stati Uniti abbiano intercettato più di 45 milioni di telefonate di cittadini italiani.

 

MERKEL INSISTE, PIÙ POTERI A BRUXELLES SU FINANZE STATI UE

 

Le reazioni italiane e internazionali. Veniamo ora all'altro elemento della bomba lanciata dall'Espresso: gli Stati Uniti tengono il Governo italiano sotto spionaggio. Berlusconi per il momento non ha rilasciato dichiarazioni, considerandosi parte in causa, ma diversi parlamentari di Forza Italia hanno fatto richiesta affinché venga aperta una commissione d'inchiesta circa una manovra internazionale tesa al crollo del suo governo. Nel frattempo, l'ambasciatore americano in Italia John Philips è stato convocato alla Farnesina per fornire chiarimenti a proposito del servizio di spionaggio che gli Stati Uniti compiono nei confronti dell'Italia, e la Procura di Roma è prossima all'apertura di un apposito fascicolo che configurerebbe il reato di spionaggio politico. Martin Schulz, ex Presidente del Parlamento europeo, definisce la vicenda «un fatto molto grave», e invita l'Europa a «rispondere in maniera diversa agli americani, perché poi non ci si può meravigliare se gli Stati europei restano scettici davanti all'idea di condividere dei dati sensibili con l'intelligence americana». Quel che è certo è che in un momento in cui la cooperazione internazionale dovrebbe essere messa al primo posto fra le priorità dei servizi segreti dei vari Paesi, vicende del genere non fanno altro che minare ulteriormente una fiducia reciproca già di per sé piuttosto claudicante.

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