La carica dei Fridays For Future: «Abbiamo anche noi qualcosa da dire! Ascoltateci»
Studenti e adolescenti bergamaschi si sono dati appuntamento in occasione del sesto sciopero per il clima. Tra le richieste quella di utilizzare i finanziamenti per la ripartenza post-Covid in chiave green, sotto accusa le multinazionali dei combustibili fossili.
«Scioperiamo perché non è giusto rimanere nel silenzio come molte persone delle generazioni precedenti alla nostra ci chiedono di fare. Sappiamo cosa sta succedendo nel mondo, non siamo solo dei rimbambiti che stanno dietro allo schermo di un telefonino. Abbiamo anche noi qualcosa da dire, ascoltateci». Parola dei Fridays For Future che questa mattina (venerdì 9 ottobre), si sono dati appuntamento in Piazzale degli Alpini in occasione del sesto sciopero per il clima. Sul Piazzale davanti al Vittorio Emanuele si sono radunati circa 300 ragazzi, che hanno chiesto a gran voce una svolta nelle politiche climatiche ed economiche.
La marea verde che l’anno scorso aveva sfilato fino a Palazzo Frizzoni, invadendo le strade del centro cittadino, alle 10 ancora non si è vista, complici forse i timori legati al contagio. Tuttavia c’è tempo fino alle 12 per riunire gli ultimi studenti e adolescenti che si sono attardati nei bar per fare colazione con cappuccio e brioches.
I manifestanti si sono radunati in un centinaio di piazze italiane, nel tentativo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di far fronte all’emergenza climatica ripensando anche la mobilità e i trasporti. In generale, si chiede che le misure per la ripartenza post Covid siano in linea con gli Accordi di Parigi e che le risorse economiche vengano utilizzate per incentivare misure ecologiche. Tra i temi portati in piazza vi sono anche quelli riguardanti la decarbonizzazione, le disuguaglianze sociali.