Furbetti bergamaschi

La chat (piena di giovani) che segnala i posti di blocco delle forze dell'ordine

I messaggi su Whatsapp si autoeliminano dopo 24 ore e si moltiplicano nelle ore serali del fine settimana. Una pratica sul filo della legalità

La chat (piena di giovani) che segnala i posti di blocco delle forze dell'ordine
Pubblicato:

«Ero entrato nella chat da poche settimane, invitato da un collega di lavoro. Ero convinto di partecipare a delle segnalazioni sulla viabilità (incidenti, code, traffico, chiusure di strade, ecc...), ma, a essere sinceri, già nei primi giorni mi “puzzava”, perché venivano pubblicate principalmente informazioni di posti di blocco o di transiti delle auto delle forze dell’ordine nei vari Comuni, a salire e a scendere, della Val Brembana. A una mia rimostranza al riguardo, mi sono trovato fuori, bannato». Questa è la mail che è stata inviata alla nostra Redazione da un lettore e che abbiamo voluto approfondire.

Così, grazie al lettore stesso, siamo riusciti ad avere accesso alla chat. Il nome è generico: “Traffico e viabilità 8”. Conta un migliaio di iscritti, cioè il massimo consentito. E infatti quel numero 8 nel nome lascia immaginare che non sia l’unica, probabilmente con lo stesso amministratore a gestire il tutto. Ma è solo una supposizione. Quel che è certo, invece, è che effettivamente la maggior parte dei membri della chat sono interessati, più che a normali informazioni sulla viabilità, ai “movimenti” di carabinieri e polizia.

La chat che segnala i movimenti delle forze dell'Ordine

Principalmente giovani

Il nostro accesso al gruppo è stato approvato il 10 gennaio. Nei primi due giorni sono stati scritti pochissimi messaggi. Tant’è che un utente ha chiesto se ci fosse un motivo dietro a quel silenzio. È allora iniziato uno scambio di battute ironiche tra alcuni membri, per lo più giovani (almeno stando alle foto profilo dei loro account), che lasciavano intendere come le accuse mosse da qualcuno nei giorni precedenti dovevano aver fatto propendere a una maggiore cautela. Il riferimento era probabilmente proprio al lettore che ci ha scritto. Piccola nota: i messaggi scritti nella chat, per scelta del creatore della stessa, si “autoeliminano” nel giro di 24 ore.

Fatto sta che nel fine settimana il gruppo ha ripreso vita. In particolare nelle ore serali e durante la notte, diversi utenti hanno iniziato a segnalare «pdb cc», ad esempio, ovvero posti di blocco dei Carabinieri, così come vetture delle forze dell’ordine in spostamento su alcune strade, per lo più nell’area compresa tra la Val Brembana e la città. Questa catena informativa, nei giorni feriali, viene talvolta interrotta da informazioni più strettamente viabilistiche, quali la presenza di incolonnamenti oppure la presenza di un cane «sulla rampa che sale sui ponti di Sedrina» (la mattina di lunedì 15 gennaio).

La chat che segnala i movimenti delle forze dell'Ordine

Ma è legale?

Insomma, effettivamente la chat in questione (così come le molte altre esistenti e praticamente identiche) non è solamente un luogo ove scambiarsi informazioni sul traffico, ma viene utilizzata anche - se non principalmente - per segnalare i movimenti delle forze dell’ordine e consentire così a qualcuno di evitare “spiacevoli” incontri e inconvenienti. La domanda è una: tutto questo è legale?

Dare una risposta non è semplice. Anche perché la giurisprudenza sul tema è variegata e spesso si contraddice. Due dei casi più recenti farebbero però propendere per il no. Lo scorso settembre, Digos, squadra volante e sezione provinciale per la Sicurezza Cibernetica di Mantova hanno perquisito la casa di Porto Mantovano di un soggetto che amministrava proprio una serie di chat WhatsApp in cui veniva segnalata la presenza di pattuglie delle forze dell’ordine.

Secondo le autorità, al gruppo erano iscritti anche pregiudicati che volevano evitare di imbattersi in controlli e posti di blocco. L’ideatore del gruppo è stato accusato di interruzione di pubblico servizio (art. 340 del Codice penale). (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 25 gennaio, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali