La folla che è tornata al Carillon due mesi dopo la strage di Parigi
Sono passati due mesi da quando Parigi è stata colpita dai terroristi di Isis, da quando il 13 novembre 2015 è stato definito l’"11 settembre francese". Nella notte di quel venerdì è successo qualcosa che nessuno pensava si sarebbe verificato, l’assalto al Bataclan e in alcuni punti di ristorazione, il panico nelle strade deserte, la fuga delle persone, la storia di uominisalve per miracolo e di chi, invece, è rimasto ucciso, come Valeria Solesin. La città era in assetto di guerra. Parigi ha assunto un volto nuovo e doloroso.
France Paris Attacks Tourism
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Il Carillon colpito. Ora uno dei locali assaltati dagli attentatori riapre le attività. È il caffè Le Carillon, in rue Alibert, vicino al Canale Saint Martin, al momento drenato per operazioni di pulizia. Le Carillon e il Petit Cambodge, che è ancora chiuso, sono stati i primi locali a essere messi sotto tiro da Abdelhamid Abaaoud, Brahim Abdeslam e da un terzo uomo, non ancora identificato. Tra i due bar sono morte 14 delle 130 vittime degli attentati. e qui è stato creato una sorta di memoriale pieno di fiori e di pensieri, gemello di quello sorto davanti al Bataclan.
Lavori di ristrutturazione e la riapertura. Come il A la bonne bière e Le Compotoir Voltaire, altri due locali riaperti in dicembre, anche Le Carillon è tornato a respirare. La sala è stata completamente rinnovata, i vetri infranti sono stati sostituiti, ma il bancone con il segno delle pallottole è rimasto lo stesso, perché è molto antico e perché non bisogna dimenticare. Il proprietario, comunque, ha espresso chiaramente la volontà che il bar non diventi un luogo di memoria o una meta di pellegrinaggio: «Le Carillon deve tornare ad essere quello che era: il bar del quartiere». Un pieno ritorno alla normalità, insomma. Alla festa di riapertura, il 13 gennaio, c’erano giornalisti, qualche lacrima e champagne gratis per i clienti.
Si vuole tornare alla normalità. Il sindaco del X arrondissement parigino, Remi Feraud, ha dichiarato: «Ovviamente la riapertura dell’attività è un momento importante, perché dimostra che stiamo entrando in una nuova fase. La vita ha bisogno di tornare alla normalità, ma non dobbiamo dimenticare le vittime». Le persone che abitano nelle vicinanze del Carillon hanno accolto con soddisfazione la riapertura del locale: «Non è solo un evento simbolico. Sono un cliente saltuario del bar. Volevo che riaprisse il prima possibile, per mostrare che la vita va avanti, nonostante quello che è accaduto», ha dichiarato Yves Gohel, un residente. Parigi si sta riprendendo. Sa che è il modo migliore per superare il suo lutto.