Le gite scolastiche sono in calo (troppe paure per la sicurezza)
La coincidenza di queste due notizie suona un po’ come una beffa: l’Agenzia delle Entrate ha annunciato che le spese sostenute dalle famiglie per le gite scolastiche dei figli saranno detraibili (sino ad un massimo di 564 euro). Intanto una ricerca fatta dal sito specializzato Skuola.net ha rivelato che quest’anno due classi su cinque non sono riuscite ad organizzare l’annuale gita scolastica.
Paura sicurezza e mete svago. Il motivo è per tutti lo stesso: non si sono trovati professori che accettassero di accompagnare i ragazzi. Troppi rischi, come dimostra l’altro dato rivelato dalla ricerca: un ragazzo ogni quattro in media tenta di scavalcare un balcone per passare da una camera all’altra. Lo scorso anno era anche accaduto che un ragazzo di Padova in gita a Milano fosse precipitato e avesse perso la vita. Così la paura domina e in tanti restano ben chiusi in classe.
Un altro fattore che pesa in questo declino dei viaggi è anche quello della sicurezza dei pullman. Nel 2016 la Polizia stradale ha impiegato su tutto il territorio nazionale 10615 pattuglie per il controllo di 15546 autobus (di cui 10615 su richiesta delle scuole), pari al 15 per cento circa del parco veicolare in Italia. Ebbene, sono state rilevate irregolarità su 2549 veicoli (1287 di quelli controllati su richiesta delle scuole). Così se non sono i professori a mettersi di mezzo, sono a volte le famiglie che chiedono maggiori garanzie di sicurezza.
Altro fattore messo nel mirino dai professori è quello dell’inutilità di tante mete. L’aspetto formativo delle gite viene speso dimenticato, per far spazio a pure scampagnate di divertimento (al punto di metter tra le raccomandazioni quelle di portare il costume).
Le gite di un giorno... In fabbrica. Così per non chiudere le porte del tutto ai ragazzi, si trova la soluzione della gita in un giorno (ad esempio dalle scuole di Milano e dintorni, Bergamo è meta gettonatissima). Oppure si punta decisamente sulla qualità della proposta. Nelle scuole della provincia di Pordenone è stata lanciata l’idea delle gite in fabbrica, per far conoscere ai ragazzi il mondo del lavoro, e far scoprire anche il fascino delle realtà produttive che fanno la ricchezza di un territorio. È una proposta che ha raccolto sorprendenti consensi: un giorno in fabbrica per rendersi conto come si lavora, delle attrezzature e del clima che si respira.
Le proposte iper culturali. Altrimenti c’è chi lancia le proposte di qualità culturale come il caso di Valerio Capasa, professore di Lettere al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Cassano delle Murge, in provincia di Bari. Recentemente ha portato a Firenze 80 studenti per cinque giorni ad un convegno di poesia. «Se un ragazzo mi esprime il desiderio di andare a una manifestazione del genere, io sono felice di accompagnarlo», ha raccontato al Corriere della Sera.
Un viaggio negli Usa. Ancora più coraggiosa Ermelina Ravelli, preside del liceo Capirola di Leno in provincia di Brescia, che da 16 anni accompagna negli Stati Uniti i suoi studenti. È appena tornata appena tornata da New York, dove ha portato 45 liceali 18enni per 10 giorni in visita a Manhattan. Problemi nessuno, anche per la polizia americana non scherza.