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La Messa di Requiem di Donizetti in ricordo delle vittime del Coronavirus

L'esecuzione realizzata nel 2017 nella Basilica di Santa Maria Maggiore verrà proposta sui canali social il 10 aprile), in occasione del Venerdì Santo, dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Festival Donizetti Opera, in collaborazione con il Comune di Bergamo e all'etichetta Dynamic

La Messa di Requiem di Donizetti in ricordo delle vittime del Coronavirus
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Il Requiem di Gaetano Donizetti in streaming, per rendere il giusto omaggio alle vittime del Coronavirus, malattia che ha colpito con particolare forza il territorio bergamasco. Domani (10 aprile), in occasione del Venerdì Santo, la Fondazione Teatro Donizetti e il Festival Donizetti Opera, in collaborazione con il Comune di Bergamo, renderanno disponibile sui diversi canali social istituzionali (Facebook, YouTube, sito internet) la registrazione della Messa di Requiem nell’esecuzione realizzata nel 2017 all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore.

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La trasmissione verrà realizzata anche grazie alla disponibilità dell’etichetta discografica Dynamic, con la quale il festival collabora ormai da diversi anni, che in queste settimane di quarantena è rimasto al fianco delle istituzioni musicali condividendo online i materiali del proprio catalogo (anche questa edizione bergamasca del Requiem è disponibile su cd nel catalogo dell’etichetta genovese). Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera, diretta dal bergamasco Corrado Rovaris, si esibiranno Carmela Remigio (soprano), Chiara Amarù (mezzosoprano), Juan Francisco Gatell (tenore), Andrea Concetti e Omar Montanari (bassi), accompagnati dall’organista Marco Cortinovis e dal coro diretto da Fabio Tartari. Inoltre, la registrazione verrà accompagnata da alcune fotografie del concerto, scattate nell’occasione da Gianfranco Rota.

La Messa di Requiem fu composta da Gaetano Donizetti nel 1835 per la morte di Vincenzo Bellini ed eseguita per la prima volta dopo la morte del compositore bergamasco proprio nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 28 aprile del 1870. Nel 2017, in occasione dei 220 anni dalla nascita di Donizetti (29 novembre 1797), venne riproposta nella Basilica dove riposano le spoglie di Giovanni Simone Mayr, suo maestro.

«Al principio dell’ottobre 1835 - scrivono Livio Aragona e Federico Fornoni nel Quaderno della Fondazione 52 “La dedizione degli operisti”, dedicato al Requiem – giunse la notizia della prematura morte di Bellini avvenuta a Puteaux, nei pressi di Parigi. Donizetti ne fu presumibilmente addolorato. Una prima reazione fu la composizione di un Lamento per la morte di Bellini su versi di Andrea Maffei, per canto e pianoforte, sollecitata dall’editore Ricordi. Ma il sincero sconcerto e l’amicizia al solito generosa, Donizetti la manifestò con un lavoro di proporzioni decisamente più ampie, la Messa di Requiem. Iniziò a comporla nell’ottobre 1835 e non la completò, mancando il Sanctus, il Benedictus e l’Agnus Dei».

Pur non risultando completo nel suo assetto liturgico, il Requiem costituisce un’affascinante fusione di stile sacro e teatrale, manifestando una conoscenza ancor viva delle composizioni di Mayr per Santa Maria Maggiore e della pratica liturgico-musicale del primo Ottocento. Il documento autografo del Requiem si trova a Napoli, nella biblioteca del Conservatorio San Pietro a Maiella, composto da una serie di fascicoli di varie dimensioni stesi presumibilmente in momenti diversi con numerosi interventi, correzioni e aggiustamenti Nelle ultime pagine è rilegata una parte d’organo nella quale sono indicate un certo numero di cadenze da improvvisare tra le sezioni della Messa e, soprattutto, una cadenza da eseguire prima dell’inizio dell’opera. È dunque del tutto plausibile che Donizetti avesse progettato di avviare il suo Requiem con un’introduzione d’organo, come se volesse ravvivare l’antica prassi delle “toccate avanti la messa”.

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