«La montagna merita rispetto»: il sit-in dei lavoratori del settore a Palazzo Frizzoni
Davanti al Comune di Bergamo si sono radunati gestori di impianti, maestri di sci, albergatori, ristoratori, sindaci e rappresentanti delle comunità montane, oltre a politici locali. «Siamo fermi da un anno e senza ristori. Ora chiediamo risarcimenti»
L’annuncio delle riaperture, gli investimenti degli imprenditori per assumere dipendenti e battere le piste, poi a 12 ore dalla ripartenza lo stop da parte del Governo. La misura è colma per gli operatori della montagna e per tutti i lavoratori legati all’indotto generato dalla stagione invernale, che ormai si avvia al termine. Per questa ragione questa mattina, venerdì 26 febbraio, una cinquantina di rappresentanti del comparto si è radunata davanti a Palazzo Frizzoni perché «la montagna merita rispetto».
Un anno senza poter lavorare, zero ristori. Il mondo della #montagna sta subendo + di ogni altro le conseguenze del COVID. Oggi a #Bergamo ho condiviso la protesta di lavoratori degli impianti e maestri di sci. Chiedono indennizzi e un “anno bianco fiscale”. Il governo li ascolti pic.twitter.com/YPK8sk2WOa
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) February 26, 2021
Gestori di impianti sciistici, maestri di sci, albergatori, ristoratori, sindaci e rappresentanti delle comunità montane, oltre a politici locali hanno manifestato in modo ordinato e pacifico hanno incontrato il sindaco Giorgio Gori, per trovare una soluzione utile a sostenere un settore che la crisi economico-sanitaria rischia di mettere definitivamente in ginocchio.
«Siamo disperati, è un anno che non lavoriamo più – racconta un maestro di sci che gestisce anche un bar-paninoteca al Monte Pora -. Tra dicembre, gennaio e febbraio abbiamo incassato la somma che di solito guadagniamo in una settimana con gli impianti di sci aperti. Non più ristori, ora chiediamo risarcimenti».
«Noi sindaci dei paesi montani siamo consapevoli che la nostra economia è fondata anche sulla neve – aggiunge Romina Riccardi, sindaco Valbondione – se a questa gente viene impedito di lavorare la montagna che ha già tutte le sue difficoltà è destinata a morire».
In occasione del sit-in, presenti diversi esponenti politici bergamaschi di un po' tutti i partiti, a dimostrare il loro sostegno a un settore così duramente colpito dalla crisi in corso.