La notizia più bella del mondo: sembra proprio che i vaccini anti-Covid funzionino
L’agenzia medica europea ne sta valutando tre e da gennaio saranno disponibili i primi. Entro l’estate potremmo essere tutti protetti dal virus
Ma questo vaccino contro il Covid-19 è sicuro o no? E quando arriverà? Verremo vaccinati tutti? Le notizie si rincorrono, il virus pure corre nelle nostre strade sebbene ora il lockdown lo abbia notevolmente rallentato. Ma il problema resta. Alcuni vaccini anticovid sono pronti, ma una serie di domande sono legittime. La prima prescinde dal vaccino ed è di tipo “storico”. I virus “cattivi”, responsabili di altre memorabili epidemie come Spagnola, Asiatica e Hong Kong furono micidiali per due stagioni, poi si placarono. Succederà così anche per questo Coronavirus? Se così fosse, dall’inverno prossimo la minaccia dovrebbe venire ridimensionata a livello di una normale, per quanto sempre temibile, influenza. Ma, al di là di questa considerazione, possiamo fidarci dei vaccini in arrivo, preparati a tempo di record?
Non è semplice produrre un vaccino. Quello antinfluenzale viene confezionato da un anno all'altro perché fondato su un protocollo produttivo ben collaudato dove viene inserito il virus della nuova influenza, stretto parente del precedente. Con altre malattie la questione si fa molto più ardua: per esempio, non si è mai riusciti a far funzionare il vaccino contro il virus dell’epatite C e nemmeno quello contro l’Aids. Ma sembra proprio che invece contro questo coronavirus i vaccini elaborati funzionino. È stato importante, e paradossalmente positivo, che da gennaio a oggi l’epidemia non si sia mai interrotta: questo ha dato l’opportunità di effettuare una sperimentazione su popolazioni che sono sempre state comunque a contatto con il microorganismo patogeno.
Si è poi verificato un altro elemento: così come l’epidemia è stata massiccia, ha investito il mondo come un ciclone, così è stato forte l’impegno degli Stati che hanno investito cifre colossali per la ricerca e i ricercatori hanno risposto studiando, sperimentando e, soprattutto, collaborando fra loro. Addirittura, l’Ema (Agenzia medica europea) ha organizzato tutto un settore di lavoro sul Covid che valuta i dati riguardanti farmaci e vaccini contro questo coronavirus. Ogni elemento nuovo viene mandato a questa task force, senza che si aspetti il completamento degli studi. Le autorizzazioni, che di norma hanno bisogno di un anno di tempo, sono state quindi più rapide, sono state concesse in circa tre mesi, senza che lo scrupolo di controllo diminuisse, senza che nessun gradino di verifica venisse saltato.
Ora l’Ema sta valutando tre vaccini: Astrazeneca, Moderna e Pfizer-Biontec. Fino a oggi i vaccini sono stati sperimentati su 130 mila persone (mentre di norma ci si ferma a tremila sperimentazioni su uomini e donne). Le autorizzazioni alla distribuzione dei vaccini non sono ancora arrivate da parte di Ema, la valutazione è alla fase finale. Tuttavia le aziende sono molto ottimiste (...).