La nascita di Tobia Antonio

La paternità di Nichi Vendola e le bordate di e con Matteo Salvini

La paternità di Nichi Vendola e le bordate di e con Matteo Salvini
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Nella gara su twitter vince di un pelo Matteo Salvini: 755 like contro i 651 di Niki Vendola. La Disputa è quella ormai ben nota: l’ex governatore della regione Puglia, ritiratosi dalla politica ha realizzato il suo “sogno” di avere un figlio insieme al compagno, il creativo canadese Ed Testa. Lo ha avuto in California, dove la maternità surrogata è pratica resa libera e dove una coppia omosessuale può quindi generare un figlio con il seme di uno dei due componenti. In questo caso il seme è quello di Ed, più giovane, e quindi con più anni davanti per accudire il piccolo Tobia Antonio. Dall’altra parte della barricata c’è Matteo Salvini, leader della Lega, che non ha aspettato molto per sparare a zero sulla scelta del suo rivale militante in Sel, per accusarlo di una scelta eticamente disgustosa.  «Questo figlio è frutto di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita», gli ha risposto Vendola, dall’altra parte dell’Oceano. Dovrà restare in California almeno un mese per espletare tutte le pratiche burocratiche e poter tornare in Italia con quello non è suo figlio ma il figlio del suo compagno.

 

 

Infatti nella sceneggiatura perfetta che Vendola ha scritto e che potrebbe essere materia per un uno sceneggiato televisivo (e non è detto che prima o poi ce lo propongano...) c’è solo una cosa che non ha funzionato: il fatto che nella legge sulle unioni civili è stata stralciata la contesissima norma sulla stepchild adoption. Lu si era fatto un film diverso: tornare in Italia, con il “paese” nel frattempo liberato dai vecchi tabù e poter essere lui il primo a inaugurare la nuova stagione civile con la prima adozione del “figliastro”. Non è andata così. E Vendola dovrà tornare  a Terlizzi, il paese dove vive con Ed, senza poter dirsi a tutti gli effetti papà. Quindi per colpa della minoranza Pd e del piccola truppa degli alfaniani, il bel sogno di Vendola si è fermato a metà.

Ma l’Italia è più salviniana o più vendoliana, davanti a questa notizia? Ci sono pochi dubbi che il leader pugliese abbia sollevato qualche imbarazzo all’interno della sinistra. E con il fiuto che lo contraddistingue, Salvini si è infilato in quel varco per seminar discordia e raccogliere consensi. Quanto a Vendola deve vedersela con un’accusa che va oltre la questione etica: come può un leader della sinistra radicale godere di quello che è un privilegio da ricco benestante? Perché l’operazione “Tobia Antonio” non è propriamente un’operazione da quattro soldi: dollaro più dollaro meno siamo sui 120mila. Arrotondando all’insù e non certo all’ingiù. Oltre al fatto che si deve essere nella condizione di potersi muover senza vincoli di lavoro, per lunghe permanenze negli States. E oltre al fatto che creare una famiglia così allargata, come Vendola ha assicurato nel suo messaggio, ha dei costi anche in prospettiva: ci saranno tante transvolate oceaniche da mettere in conto. Insomma alla fine il proletario è Salvini, e Nichi Vendola il buon, pacioso borghese...

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