Di paese in paese

Quando la statua di Papa Giovanni tornò a benedire la sua gente

Quando la statua di Papa Giovanni tornò a benedire la sua gente
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Dal 24 maggio al 10 giugno prossimi, l’urna con il corpo del Santo Papa Giovanni XXIII sarà in diocesi, a Bergamo e Sotto il Monte, in coincidenza con il sessantesimo dell’elezione di Angelo Roncalli al soglio pontificio, il cinquantacinquesimo dell’enciclica Pacem in Terris e il cinquantesimo del nuovo Seminario di Bergamo sul colle San Giovanni, di cui il Papa seguì la costruzione tramite il cardinale Gustavo Testa, nativo di Boltiere.

La creazione della statua. All’ingresso della nuova struttura l’artista Attilio Nani (che già aveva disegnato la tiara regalata a Papa Giovanni XXIII dai Bergamaschi) aveva immaginato un grande affresco con l’inaugurazione della nuova struttura da parte del Pontefice. Purtroppo ciò non fu possibile per la morte del Papa Buono, avvenuta il 3 giugno 1963. Si decise di ricordare Papa Giovanni XXIII (cui il Seminario intitolato) con la grande statua che ancor oggi troneggia al di sopra dell’ingresso principale di via Arena. Un’opera di enormi dimensioni (alta circa 3.50 metri) realizzata in bronzo con doratura a fuoco, del peso di oltre quindici quintali. Alla sua realizzazione lavorò lo scultore bergamasco Stefano Locatelli (morto nel 1989), erede di una dinastia di artisti che nel 1966 ricevette “per chiara fama” la cattedra di ornato e modellato al Liceo Artistico.

 

 

Nell’ottobre 1966, in vista della collocazione a Bergamo della statua, la commissione consultiva per la costruzione del Seminario visitò a Milano l’officina che lavorava alla preziosa fusione e si decise, prima di portarla in Città Alta, di promuovere un vero e proprio pellegrinaggio in tutta la diocesi. «L’opera d’arte merita di essere vista – scriveva il quotidiano diocesano L’Eco di Bergamo – e il contemplarla nel soavissimo aspetto dà gaudio, perché sembra che Papa Giovanni si compiaccia e dica grazie a tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e offerto per aiutare il sorgere del “suo” Seminario. Si potrebbe chiamare il viaggio della riconoscenza questo itinerario che Papa Giovanni percorrerà in diocesi».

Il pellegrinaggio nei paesi. Non si trattava di un vero e proprio pellegrinaggio religioso, dato che la causa di canonizzazione di Angelo Giuseppe Roncalli non era ancora avviata, nonostante fosse già più che ipotizzata, e quindi non gli si poteva attribuire pubblico culto. Si optò per un tour intensivo di sei giorni che toccasse l’intera diocesi, con transito nella via centrale dei paesi e una sosta complessiva di circa mezz’ora. Ogni sera poi soste serali per la pausa notturna, fissate a Romano di Lombardia, Trescore Balneario, Ardesio, Villa d’Almè, Ponte San Pietro e, naturalmente, Sotto il Monte. Ovunque il passaggio fu salutato da fedeli festanti, nonostante la pioggia frequente.

 

 

A Borgo di terzo il parroco annunciò (grazie ad alcuni lasciti) l’istituzione di una borsa di studio da un milione di lire per i seminaristi, a Endine accorsero ragazzi ed insegnanti delle scuole, mentre a Clusone si stimarono 2000 persone sulla piazzetta antistante il Santuario del Paradiso. Grande festa a anche in Val Gandino, a Casnigo, Cazzano S.Andrea, Gandino. Qui lo stabilimento Servalli Testa (uno dei maggiori opifici del fondovalle), aveva ottenuto di far transitare Papa Giovanni all’interno dello stabilimento, ma ciò non fu possibile per l’imponenza della statua, poi salutata da tante maestranze anche nella vicina Leffe. Oltre quattromila i fedeli presenti ad Alzano, davanti alla Basilica di San Martino, dove l’artista Stefano Locatelli aveva realizzato negli anni precedenti la Via Crucis, fra le sue opere più apprezzate. A Pedrengo presenziò il cardinale Gustavo Testa, che poi accompagnò la statua del Pontefice, nel tardo pomeriggio, a Seriate, dove monsignor Guglielmo Carozzi (parroco dal 1919 sino alla morte nel 1970) ricordò gli anni degli studi insieme all’amico Roncalli. Ora, ad oltre mezzo secolo di distanza, Papa Giovanni, divenuto santo, tornerà a percorrere le strade della sua terra.

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