Dal papa e poi...

La strategia delle donne di Trump che a Roma hanno fatto faville

La strategia delle donne di Trump che a Roma hanno fatto faville
Pubblicato:
Aggiornato:

La strategia delle donne. Potrebbe essere definita così la tattica che Donald Trump ha messo in atto nella sua giornata romana. Una trovata indubbiamente efficace e anche scaltra. Riavvolgiamo il film: il presidente Usa alle 8 di mattina si presenta in Vaticano per l’atteso incontro con papa Francesco. Si sa che i due hanno punti di vista molto diversi su questioni cruciali, a cominciare dall’immigrazione e dalla proliferazione delle armi. Ma Trump, consapevole dell’autorità globale di papa Francesco, punta a smussare le differenze. Appena uscito la sua reazione è stata quella che può avere un fedele emozionato: «Non dimenticherò mai le sue parole». Poco a vedere con il leader che conosciamo.

 

 

Ivanka alla Comunità di Sant'Egidio. Ma la vera strategia dell’amicizia con il nuovo corso del Vaticano Trump l’ha messa in atto nel pomeriggio, grazie a due missioni affidate a Melania e alla figlia Ivanka. Missioni che le due donne di casa Trump hanno svolto in modo egregio, se non addirittura sorprendente. La più delicata era indubbiamente quella affidata alla giovane Ivanka, che è andata in visita alla Comunità di Sant’Egidio, nella storica sede di Trastevere. Dire Sant’Egidio è come dire una visione sulla questione immigrazione opposta a quella annunciata da suo padre: la comunità è in prima linea sui percorsi di integrazione e accoglienza, ha varato anche il primo corridoio umanitario per portare in Italia persone in condizioni di salute critiche, dai campi profughi libanesi. Sant’Egidio insomma è l’antitesi di chi propaganda i muri.

 

 

Eppure Ivanka si è mostrata assolutamente a suo agio, ha prolungato la visita ben oltre i tempi stabiliti (doveva durare secondo il protocollo 50 minuti, è rimasta un’ora mezza). Ha dialogato con competenza con il fondatore della Comunità Andrea Riccardi. «Era interessata al metodo di Sant’Egidio, che consiste nel lavorare sulle due sponde, sia in Africa dove le nostre comunità sono presenti in 25 paesi e lavorano sulla strada, con gente comune, donne e bambini», ha raccontato lo stesso Riccardi. Dopo l’incontro con i responsabili, Ivanka a porte chiuse, è rimasta a tu per con alcune donne africane vittime della tratta e sottratte alla strada da Sant’Egidio. Le donne raccontavano le loro storie drammatiche e piangevano. E chi c’era ha rivelato che anche Ivanka Trump ha pianto. «Quando è uscita, l’ho vista davvero toccata», ha raccontato Riccardi.

 

 

Melania all'ospedale pediatrico del Bambino Gesù. Melania invece alle 11, dopo l’incontro con Francesco, si è recata nel vicino ospedale pediatrico del Bambino Gesù. È arrivata con il vestito nero indossato per l’udienza e come primo gesto ha deposto un mazzo di fiori ai piedi della statua della Madonna dei Miracoli, restando qualche minuto in silenzio. Poi la first lady si è intrattenuta nella ludoteca, dove l’aspettavano 15 piccoli pazienti di ben 9 nazionalità diverse. Anche in questo caso quindi una donna Trump ha dovuto misurarsi con l’evidenza di un mondo multietnico. Melania ha ricevuto i disegni in regalo. Poi alla richiesta di un bambino di disegnare insieme a lei, ha acconsentito con entusiasmo. «Allora cominciamo», ha esclamato. «Con che colori?». Prima di salutare tutti, la signora Trump ha lasciato un messaggio scritto sul libro dei saluti della ludoteca: «Great visiting you! Stay strong & positive! Much love, Melania Trump». Missione compiuta.

Seguici sui nostri canali