La terribile morte di Karim, incastrato in un cassonetto della Caritas. Il pm vuole vederci chiaro
La comunità di Boltiere è sotto shock per il dramma di cui è stato protagonista un bambino di soli 10 anni. Disposta l'autopsia sul cadavere e sequestrato il cassonetto per valutare eventuali malfunzionamenti
Aveva soltanto 10 anni, Karim. E la sua morte, così tragica e inaspettata, ha lasciato l'intera comunità di Boltiere sotto choc. Il piccolo è morto nella tarda serata di ieri, martedì 19 maggio, all'ospedale Papa Giovanni, dove era stato trasportato in codice rosso alcune ore prima, quando il suo corpicino era stato visto da una donna di passaggio incastrato nel cassonetto della Caritas in via Monte Grappa. L'allarme, l'arrivo dei soccorsi, il trasporto d'urgenza: tutto vano, purtroppo.
Figlio di mamma italiana e padre ivoriano, Karim viveva con loro e quattro fratelli e sorelle in un appartamento in via Carminati, al civico 5. È da questa casa che, nel tardo pomeriggio di ieri, è uscito in ciabatte e ha percorso le poche centinaia di metri fino allo spiazzo dove si trova il cassonetto della Caritas. Le forze dell'ordine stanno indagando per capire come mai Karim si sia arrampicato fino al meccanismo che regola l’apertura del cassonetto giallo, utilizzato per raccogliere capi d’abbigliamento da donare in beneficenza, ma l'ipotesi più probabile è che volesse prendere dei vestiti. La sua famiglia, infatti, vive una situazione economica difficile. Purtroppo il portellone si è abbassato schiacciandolo all'altezza del torace e "imprigionandolo". Non si sa per quanto tempo sia rimasto lì così, solo alle 20 circa è scattato l'allarme: una donna che lavora nelle vicinanze, mentre tornava alla macchina, ha notato il piccolino, già privo di coscienza. Ha chiesto aiuto a dei passanti, ma per liberare Karim si è reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno tagliato il cassonetto e liberato il piccolo.
Il pm Emanuele Marchisio, avvisato dei fatti, ha oggi disposto l’autopsia sul cadavere per chiarire quanto avvenuto. Il cassonetto della Caritas è stato rimosso e sequestrato per valutare che non ci sia stato un malfunzionamento del sistema di apertura. Come riporta Bergamonews, la madre di Karim è stata condotta in una struttura protetta per aiutarla a superare lo shock, mentre il padre è attualmente all’estero e non è stato ancora rintracciato.